C'era una volta l'Edenlandia

In bilico il futuro del parco divertimenti. Lavoratori in presidio.

edenlandia“Il più grande parco divertimenti del Sud”, così si legge ancora sul sito dell'Edenlandia. E' chiuso dal 31 gennaio scorso. Scaduti i termini della curatela fallimentare si attende un bando per l'acquisto. Sfumata la trattativa con la Cleir Leasure che sembrava pronta a investire. “Già stavamo festeggiando”, dicono i lavoratori in presidio ai cancelli d'ingresso per impedire l'intrusione di vandali.

Fotogallery

Fanno tristezza i viali desolati, con le erbacce che guadagnano sempre più terreno, le saracinesche abbassate, le giostre vuote, e il silenzio irreale di spazi fino a poco tempo fa riempiti dalle voci felici di bambini. Ampi crateri appaiono al posto di attrazioni che i giostrai hanno ricollocato in altri parchi giochi. Sono passati solo due mesi dalla chiusura di quello che è stato per cinquant'anni il luogo magico per eccellenza dei piccoli napoletani, e già dell'Edenlandia che fu sembra restare solo la nostalgia. “Eppure anche in tempo di crisi qui venivano centinaia di migliaia di bambini, 300mila per la precisione lo scorso anno in regime di curatela fallimentare e senza investimenti da anni. Basterebbe veramente poco per riaprire e rilanciare il parco”, dice Vittorio. E' uno dei 55 lavoratori rimasti senza stipendio da dicembre che insieme ai colleghi sta presidiando l'ingresso notte e giorno per impedire l'accesso a ladri e vandali. “Ci stiamo sobbarcando turni di notte per difendere il nostro lavoro, un posto cui siamo legati, e la possibilità che chi comprerà non debba ripartire dalle macerie. Tutto senza guadagnare nulla”, sottolineano.

La svolta sembrava ad un passo pochi giorni fa. La Cleir Lessure dell'imprenditore milanese Alfredo Villa era pronta a rilevare l'Edenlandia. Promesso anche un piano di investimenti per il rilancio. Poi lo stop per la scoperta che alcuni manufatti del parco risultano abusivi. “Avevamo fatto una festa, sembrava fatta, con famiglie e fuochi d'artificio. Immaginate la delusione. Ora siamo allo stremo, tanti di noi sono monoreddito e già non riescono a pagare il fitto di casa”.

Gli abusi verranno sanati, ha annunciato l'assessore del Comune alle Attività produttive Enrico Panini. Intanto, però, la decisione di Palazzo San Giacomo di stanziare 50mila euro di finanziamenti per salvare gli animali dello zoo ha acuito la tensione tra i lavoratori. “Con gli incassi del Parco abbiamo mantenuto lo Zoo per anni. Ora i nostri colleghi che lavorano lì hanno ricevuto lo stipendio, mentre noi non siamo più in grado di sostenere le nostre famiglie”, accusano i presidianti.

Fuori dai cancelli hanno steso uno striscione: “50 anni di storia non possono finire così”. Non vogliono arrendersi, promettono battaglia. Chiedono al sindaco di impegnarsi a trovare investitori in vista dell'asta per la cessione: “Chiunque investirà qui, avrà solo da guadagnare”, assicurano, “Non lasceremo morire l'Edenlandia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA