Ricostruire Città della Scienza, ricostruire l’identità

Da artisti, scrittori e cittadini l’appello a darsi da fare.

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L’incendio a Città della Scienza ha riportato la discussione su Napoli e la sua identità. Per tanti, artisti, scrittori, giornalisti ma soprattutto cittadini, quanto successo non va rubricato alla semplice cronaca ma ad una riflessione attenta. Ne parliamo con Maurizio de Giovanni, Angelo Petrella e Federica Castaldi.

Mettere in campo il proprio talento e le proprie idee a sostegno della città, esercitando il diritto/dovere di esser abitanti di un territorio: Maurizio de Giovanni è uno degli scrittori napoletani più noti al pubblico e ha utilizzato i social network per condividere un’idea, quella di un festival della cultura napoletana, organizzato dalle strutture competenti della città: “La proposta è nata inizialmente per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione, ma pare che sia a livello europeo che a livello regionale si stiano sbloccando alcune cose. La mia idea resta però valida, la cultura deve ribellarsi per essere stata attaccata”. È un modo per procurare risorse, quello che propone il creatore di uno dei personaggi più amati della letteratura degli ultimi anni, il commissario Ricciardi: “Napoli ha una carenza d’identità collettiva forte, siamo propensi a parlare di lei in terza persona, identificandone i cittadini come la parte altra. Dovremmo invece lavorare al collante, a ciò che ci lega come la lingua, la forte connotazione tematica. Penso a strutture come il San Ferdinando, il Trianon, il Mercadante, la Mostra d’Oltremare o la Stazione Marittima e a come potrebbero accogliere spettacoli e iniziative che coinvolgano tutte le arti, dalla scrittura alla musica, in un contesto che coinvolga personaggi non solo napoletani: un atto che sento necessario per restituire alla città quello che ci dà ogni giorno in termini di ispirazione, ad esempio. L’aspetto organizzativo dovrebbe competere agli organi istituzionali come Comune e Regione: non ho ricevuto da loro una risposta, ma tanti artisti – napoletani e non - si sono detti disposti a dare il loro contributo gratuitamente”. Anche Angelo Petrella, scrittore, si muove in tal senso: la sua proposta è già in itinere. Assieme a diversi autori napoletani sta lavorando ad un istant book che sarà pubblicato nelle prossime settimane dalla casa editrice Ad est dell’Equatore. Tema dei racconti è il fuoco: “Si tratta di un’idea per rendere il nostro lavoro "utile" ad aiutare la Città della Scienza, sostenendone le attività affinché l’incendio non distrugga anche il lavoro di tanti. Un piccolo gesto, forse addirittura simbolico, ma che ci permette di dare un segnale: noi ci siamo, siamo vivi e la cultura paga”.  Federica Castaldi è, invece, la responsabile della comunicazione e del sito web di Un Posto al Sole, la soap partenopea in onda su Rai Tre: “Mi sono attivata in primo luogo come cittadina. Al di là di del nostro lavoro penso che tutti abbiamo sentito quanto accaduto come una questione che ci riguarda da vicino”. Un Posto al Sole sta sostenendo una campagna per la ricostruzione sensibilizzando il pubblico tv sulla grave perdita patita dal patrimonio culturale ed educativo italiano schierandosi accanto alla Fondazione Idis (Città della Scienza è stata, inoltre, per diverso tempo una delle location della soap) e intanto Federica, da cittadina, spiega: “Non possiamo stare a guardare. Quella che si è messa in moto è la parte attiva e vera di Napoli e del territorio, basti guardare alla partecipazione al Flash Mob “Città della CoScienza” (https://www.facebook.com/pages/Flash-Mob-Citta-Della-Scienza/570786726265331) Il gruppo che ha organizzato la mobilitazione continuerà a lavorare perché essere cittadini significa anche prendersi la responsabilità del posto in cui si vive: davanti ad eventi così forti e dirompenti, poi, siamo noi a doverci rendere conto di quanto subiamo ogni giorno e non parlo solo di camorra, parlo di tutti quegli atteggiamenti che ci portano a vivere senza sentirci partecipi di quanto avviene”.

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