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venerdì 19 Aprile 2024




L’Albergo dei Poveri sarà restituito ai senza dimora

Tremila metri per un Centro d’accoglienza. Al via i lavori.

Albergo dei poveriL’Albergo dei poveri riacquista la sua vocazione originaria. Parte dell’immensa struttura in piazza Carlo III sarà utilizzata per realizzare un Centro Comunale Diurno e le Unità di accoglienza notturna per i senza dimora. Tremila metri quadri nei quali sorgeranno mini appartamenti, una mensa, laboratori, e un orto biologico. Il termine dei lavori è fissato per giugno. Una parte potrebbe essere resa già funzionale nei prossimi mesi. La gestione sarà affidata alle associazioni che da anni si occupano di senza dimora.

Il portone in legno su via Tanucci si apre su un’enorme corridoio. L’alto soffitto e le pareti sono puntellate da pesanti impalcature. Fino a poco tempo fa quest’ala del Real Albergo dei Poveri, uno dei più grandi edifici d’Europa fatto costruire dal re Carlo III di Borbone per recludere poveri e mendicanti, era stata trasformata in un cumulo di rifiuti. Ci sono voluti giorni perché gli operatori dell’Asia riuscissero a ripulire per il taglio del nastro dei lavori di ristrutturazione. Nelle stanze che diventeranno mini appartamenti per ospitare i senza dimora ci sono ancora gli armadi e le suppellettili degli uffici della Polizia municipale che fino a qualche anno fa aveva sede qui. “Finalmente riusciamo ad avviare un progetto per cui stiamo lavorando dal 2001”, spiega il presidente di Psichiatria Democratica Emilio Lupo in rappresentanza del comitato di associazione che premono per il recupero dell’edificio a fini sociali, “Ora in questo spazio realizzeremo una base operativa per un circuito di servizi territoriali pubblici, fortemente differenziati nelle offerte ed in grado di rispondere ai molteplici bisogni delle persone costrette a vivere in strada”. 

Il progetto presentato dal Comitato Albergo dei Poveri e proposto all'Amministrazione comunale, in una ottica di progettazione condivisa prevede la realizzazione di un centro diurno con aree di ascolto e di accoglienza attrezzata con: docce, lavanderia/stireria, punto di offerta ristoro, di generi di vestiario e di prima necessità, deposito bagagli e sala ritrovo attrezzata di giornali, radio e TV. Un protocollo d’intesa con Asl e Ordine dei Medici consentirà poi la creazione di un ambulatorio e di un servizio d’intervento d’urgenza per i senza dimora. Una sala operativa sociale attivabile tramite numero verde e in funzione 24 ore su 24. Inoltre sarà attivato uno sportello di avvocati di strada per consulenze legali.

Per la notte saranno realizzati 30 mini appartamenti in grado di ospitare dalle 40 alle 50 persone. Ogni modulo, con un massimo di 5 ospiti,dotato di letti singoli, con armadi sufficienti, con servizi igienici e spazi per cucinare e per la lavanderia-stireria. Una Comunità di Accoglienza Residenziale sarà destinata ad ospitare un numero limitato di senza dimora orientati ad intraprendere un cammino condiviso e collettivo per uscire dal loro stato e per inserirsi nel mondo del lavoro. “Rispondiamo così alla crescente richiesta di servizi per i senza dimora. Attualmente in città ne sono stati censiti 1500 e sono in aumento”, dice l’assessore al Welfare Sergio D’Angelo, “L’anno scorso i posti letto in città erano solo 100, attualmente li abbiamo portati a 400, ma ne servirebbero almeno mille. Contiamo di finire i lavori entro giugno. Ma appena saranno agibili, inizieremo a mettere in funzione già alcune parti nella fase già nella fase di ristrutturazione”. I lavori saranno finanziati con i fondi già stanziati per il recupero del Real Albergo. “Abbiamo pensato fosse urgente cominciare dal sostegno ai più deboli”, spiega il sindaco de Magistris che chiede al presidente della Regione Caldoro, “di riattivare, come avveniva negli anni scorsi, al più presto il finanziamento regionale annuo per il recupero dell’Albergo. Prossima tappa la creazione di un polo universitario in un’altra area dell’edificio”.Gli spazi antistanti all’area destinata al centro di accoglienza, oggi trasformati in un enorme parcheggio, saranno invece riconvertiti ad orto cittadino. “Creeremo colture biologiche di cui si prenderanno principalmente cura i senza fissa dimora”, annuncia il padre comboniano Alex Zanotelli, tra i promotori del Comitato.

LR

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