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venerdì 29 Marzo 2024




Campi Flegrei, l’antiracket suona la sveglia

Dalla squadra del Quarto allo sportello nel mercato ittico di Pozzuoli.

quarto-squadraLa squadra del Quarto che era dei boss oggi è uno squadrone che vince in nome della legalità. Primi in classifica nel campionato Promozione in attesa della visita dei campioni della nazionale di Prandelli. Attorno un movimento di persone sempre più ampio, deciso a mandar via la camorra. A Pozzuoli apre uno sportello antiusura e antiracket e presto si replicherà anche a Bacoli. Luigi Cuomo di Sos Impresa: “Occorre liberarsi da soli”.

A sentirlo parlare di calcio sembra il primo De Laurentis che candidamente ammetteva di capirne poco di calcio. Luigi Cuomo, coordinatore nazionale di Sos Impresa, allo stadio non c’era mai stato e per la partita d’esordio del Quarto, di cui è presidente dallo scorso luglio, si è dovuto persino far spiegare le regole. Come il suo omologo del più blasonato Napoli ha, però, subito compreso l’enorme potenzialità di dirigere una squadra sportiva: attraverso le vittorie sul campo si possono ottenere ben altri traguardi. Nel suo caso non il business, ma spingere una città a ribellarsi alla camorra. E ci sta riuscendo. “Il presidente è una sorta d’Istituzione, merita rispetto, anche se i tifosi non mi risparmiano battute ironiche sulla mia incompetenza in fatto di tattiche e schemi”, racconta Cuomo, “Se la vecchia proprietà utilizzava la squadra come simbolo di potere e strumento di consenso, noi al contrario attraverso il calcio vogliamo sospingere il movimento anticamorra che si sta diffondendo in città”. Le vittorie in serie stanno aiutando. I tifosi dimostrano attaccamento alla maglia e sono sempre più numerosi. Qualche problema c’è stato solo con gli ultrà, espulsi dalla curva: “Il progetto che stiamo portando avanti è incompatibile con supporter che intonano cori contro forze dell’ordine, magistratura e addirittura singoli magistrati”.

La guida tecnica è affidata a Ciro Morosetti, mister di categorie superiori, che ha accettato la scommessa del Nuovo Quarto per la legalità a condizione di avere carta bianca sul versante sportivo. Aveva già allenato la squadra all’epoca della vecchia proprietà, quella di Pagliarola cui il team è stato sequestrato per collegamenti con la camorra, ma bruscamente esonerato a dispetto dei risultati. Non aveva voluto cedere alle pressioni dei boss che volevano dettargli la formazione: “Lo abbiamo scelto per le sue doti da professionista”, dice Cuomo, “Questo aspetto è emerso dopo da intercettazioni giudiziarie, lo stesso allenatore non ne era al corrente, e per noi è un’ulteriore garanzia di coerenza con il progetto”.

La squadra è ben allestita, una vera corazzata per la categoria. Vincere ha un costo e la Nuova Quarto sta sperimentando un modello innovativo per reperire il budget. Come impone il calcio moderno fondamentale è la gestione dello stadio, affidato dal comune alla società. Poi ci sono gli sponsor, se ne sono trovati tanti disposti a investire molte migliaia di euro, ma Cuomo e l’amministratore giudiziario Luca Catalano hanno adottato una soluzione apparentemente anomala: si accettano finanziamenti con un tetto massimo di 5mila euro per quota. “Più soldi avrebbero certamente fatto comodo, il nostro incarico ci impone, però, di  restituire la squadra alla città. Sponsorizzazioni onerose avrebbero di fatto consegnato la squadra a dei privati, di cui comunque nei limiti di questa formula apprezziamo l’impegno”. II vero pilastro, e non solo finanziario, è però costituito dall’associazionismo popolare. Non si può parlare ancora di azionariato perché le quote societarie sono ancora sotto sequestro della magistratura e non ancora confiscate. Si può diventare soci con una sottoscrizione di 10 euro e per il prossimo 21 gennaio è fissata la prima assemblea generale. “L’obiettivo è di raggiungere quota 5mila adesioni”, continua Cuomo, “E credo che ci arriveremo. La mia gestione è transitoria, la città deve dimostrare di voler sostenere questa esperienza simbolo. Così come deve dimostrare la propria impermeabilità alla camorra impedendo che altri boss prendano il posto di quelli finiti in carcere”. Intorno alla squadra cresce il consenso e soprattutto la spinta di tanti imprenditori ed esercenti disposti a collaborare. Ma soprattutto dal campo di gioco sembra essere partita una sveglia per tutta la zona flegrea in tema di antiracket e antiusura. Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia dopo aver fatto visita alla squadra ha spinto perché Sos Impresa aprisse uno sportello nel suo comune. Dopo pochissime settimane è già stato inaugurato all’interno del mercato ittico, finito negli scorsi anni nel mirino delle indagini dell’antimafia. “Sono bastati i manifesti con il numero verde stampato a caratteri cubitali perché arrivassero le prime telefonate di imprenditori strozzati dalla camorra”, racconta Cuomo, “In passato mi amareggiava la mancanza di risposte della cittadinanza della zona anche a seguito di maxi operazioni di polizia. Oggi spero che sull’onda dell’entusiasmo ci sia un’inversione di rotta. Dobbiamo capire che non ci saranno liberatori che dall’esterno verranno a salvarci, bisogna attivarsi nei propri territori”.

A sostegno del movimento antiracket si è schierata la Curia di Pozzuoli e molti parroci. L’eco dell’impresa sportiva ha cancellato piccoli episodi intimidatori che pure non sono mancati. Una settimana fa è giunto in visita il presidente della Camera Gianfranco Fini e a breve arriverà la nazionale di Prandelli. “Siamo nati a Pianura e ci stiamo espandendo nei Campi Flegrei. In pochi mesi in questa zona abbiamo ottenuto importanti risultati”, dice Cuomo, “C’è molto da fare, ma è indispensabile la presenza di presidi di legalità”. Prossima tappa Bacoli, dove si lavora alla creazione di un nuovo sportello.

LR

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