“Non siamo choosy”: a Napoli si contesta la Fornero

I giovani e i disoccupati scendono in piazza e le istituzioni campane si dividono sul tema lavoro.

fornero-manifestazione-napoliOltre tremila tra studenti e disoccupati sono scesi in strada questa mattina per manifestare contro il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero in città per presentare un progetto diapprendistato duale tra la Campania e la Germania insieme al ministro del Lavoro tedesco Ursula von Der Leyden alla Mostra D’Oltremare.

"Nella città simbolo della disoccupazione e del lavoro nero porteranno ancora una volta la retorica del liberismo e della precarietà. Siamo stufi di accettare lavori di 89 ore al giorno per 600 euro al mese"- questa la motivazione espressa dai manifestanti che sono stati caricati dalla polizia a Fuorigrotta, in seguito all’esplosione di alcune bombe carta.

La Fornero in un incontro stamani in un istituto cittadino ha detto: "Ho scelto Napoli per dare un segnale, un messaggio positivo a una città dove il problema del giovani è molto forte". Eppure quei giovani offesi dalle politiche governative che puntano ai tagli ma non all’occupazione oltre che dal ministro che li ha definiti “Choosy”, schizzinosi e hanno portato a dimostrazione del loro impegno a lavorare nonostante tutto, cartelli in cui in poche righe raccontano la loro storia di sfruttamento: “G. laureata in lingue, impiegata a nero per 4 euro all’ora”.

Anche il sindaco de Magistris non si è presentato al vertice sull’apprendistato sposando dunque la protesta dei giovani e spiegando così la sua assenza:" Ho deciso di non esserci perché sul tema del lavoro, a Napoli, non è stato compiuto nulla da parte di chi ha responsabilità di governo. Anzi la città, anche recentemente, è stata lasciata sola. Dato che il diritto al lavoro è il primo diritto sancito dalla Costituzione Repubblicana e dato che per il lavoro ho combattuto importanti battaglie da magistrato e, oggi, da sindaco, ritengo che sia giusto non esserci all'appuntamento odierno. Non esserci per protestare contro l'inesistenza delle politiche occupazionali. Per protestare verso un governo che considera un cacciabombardiere più importante di una scuola; un cacciabombardiere, che porta distruzione e morte, più importante di un bambino. Le politiche del governo ci costringerebbero a tagliare i servizi essenziali, ma anche a questo ci siamo democraticamente ribellati, garantendoli…
Sarò io a recarmi a Roma per ringraziare il governo quando lo stesso governo, finalmente, si accorgerà di quanto sia fondamentale il lavoro per contrastare le mafie, per dare al paese un futuro e per garantire la dignità ad ogni essere umano. Se avessimo dovuto infatti seguire le politiche del governo, avremmo dovuto chiudere gli asili nido e le materne all'inizio dell'anno scolastico, ma abbiamo scelto di non farlo, perché per noi l'istruzione vale più dei cacciabombardieri, per noi un bambino vale più delle politiche di morte, per noi il lavoro vale più del capitale. Ed ecco perché, mercoledì, saremo a Pomigliano per le lavoratrici e i lavoratori. Visto che fino ad ora abbiamo registrato l'assenza di fatti sul tema, pensiamo non sia utile partecipare all'iniziativa di oggi, ricordando al governo la necessità di istituire un tavolo sulle grandi crisi aziendali del nostro territorio e di prospettare serie politiche di sviluppo, oltre ad un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile e per l'emersione del lavoro nero".

Di parere decisamente diverso Severino Nappi l’assessore al Lavoro della Regione Campania che, complice la presenza della Fornero in città ha siglato un accordo stabilito lo stesso ottobre con il Ministro per la concessione alla Regione di un intervento finanziario di 50 milioni di euro al fine di rendere possibile il completamento degli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2012. “L’intesa che abbiamo sottoscritto oggi con il ministro Fornero- spiega Nappi- non solo permette la messa in sicurezza di migliaia di lavoratori per i prossimi mesi ma soprattutto deve rappresentare il punto di partenza anche per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga nel 2013. Riteniamo, infatti, necessario realizzare con il Governo un’azione sinergica anche sul tema della gestione delle crisi, che dia maggiore forza agli strumenti che la Regione ha già messo in campo sul versante dell’integrazione tra politiche attive e passive del lavoro. Questa terra non vuole vivere di assistenza ma poter offrire, innanzitutto ai propri giovani e a quelli che sono indietro, opportunità per mostrare le proprie capacità e non rassegnarsi”.

AdG

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