Non verrà sloggiata l’Opera della salute del fanciullo

la direttrice lancia un appello per salvare anche la scuola “Bellaria”

bellaria-1“Sto scoppiando di gioia” così Fernanda Spena, direttrice dell’”Opera salute del Fanciullo”, ha accolto la notizia di comunicatale ieri della vittoria del ricorso al Tar della Fondazione G. Rotondo, che la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali aveva deciso di sloggiare dall’ ex eremo dei Cappuccini nel parco di Capodimonte per presunti abusi edilizi. Resta alta la tensione per le sorti del Plesso Bellaria.

Dalla succursale della scuola “Novaro Cavour” provenivano i 120 bambini che frequentano il semiconvitto nell’Opera della salute del Fanciullo, che sono stati trasferiti nella centrale ai Ponti Rossi perché la Soprintendenza ha deciso di abbattere l’edificio a Capodimonte che, sostiene, “viola il codice del paesaggio”..

“E’ un assurdità che i bambini che frequentano da noi il doposcuola ora debbano prendere un bus dalla Novaro Cavour nel traffico dell’ora di pranzo per arrivare a pranzare alle 14.20, con un’ora di ritardo rispetto a prima, perdendo così anche tempo prezioso per i laboratori. A causa di questi disagi la platea dei bambini si è dimezzata e tante mamme non iscriveranno più i figli l’anno prossimo”-  denuncia Fernanda Spena, direttrice del semiconvitto che ospita gratuitamente i bambini provenienti dai quartieri socialmente più disagiati della città grazie ad una convenzione con il Comune di Napoli.

Molti di questi bambini abitano in bassi senza luce o hanno genitori detenuti, tra loro anche due bambine con il padre pedofilo, una piccola con la mamma che ha tentato il suicidio.

“Tanti bambini soffrono di depressione infantile- continua la Spena -, la psicologa nostra consulente è convinta che l’unica terapia per superare il deficit affettivo di questi bambini è coinvolgerli attraverso laboratori creativi, farli giocare con i colori e farli riappropriare del contatto con la natura che altrimenti conoscerebbero solo nei libri”.bellaria-2

L’Opera del Fanciullo, situata vicino al plesso Bellaria ora vuoto, è immersa nel verde del parco, e oltre al doposcuola e al pranzo offre ai bambini laboratori di ceramica, disegno, orto didattico, pizzeria.

Nonostante l’unicità e l’importanza sociale di un luogo del genere, il centro socio residenziale ha rischiato di essere cacciato dalla Soprintendenza dall’ex Eremo per abusi edilizi, ma il ricorso al Tar l’ha salvata: l’ordine di sgombero è stato annullato.

“Noi abbiamo lottato per difendere l’Opera del Fanciullo, il Comune dovrebbe fare altrettanto per il plesso Bellaria. Il 14 maggio c’è stato un ordine del giorno firmato a maggioranza dai consiglieri comunali che stabilisce che i bambini devono tornare nel plesso e che si deve fare ricorso alla Soprintendenza, ma è senza gambe se l’Assessore alla sicurezza e al diritto Giuseppe Narducci che dovrebbe fare la difesa davanti al Consiglio di Stato contro la demolizione, non mette nero su bianco la volontà di sostenere la difesa della scuola”.

Per difendere la scuola si è fatto avanti a “passi di danza” anche il gruppo “Social Tango” che ha organizzato milonghe pomeridiane mensili per sensibilizzare la cittadinanza e diffondere una petizione al Presidente Giorgio Napolitano.

“Balliamo nella splendida sala da pranzo con vetrate che affacciano nel bosco dell’Opera del fanciullo da mezzogiorno alle 17.30 una volta al mese- racconta Lelio Raimondi organizzatore del Social Tango- . Vogliamo che le persone vedano questo luogo meraviglioso e capiscano che sarebbe una perdita gravissima per bambini con genitori “in vacanza” a Poggioreale non frequentarlo più. E’ assurdo voler abbattere una scuola che negli anni ’60 è stata costruita con tutti i permessi perché si ritiene che al suo posto ci fosse un orto dei Cappuccini”.

“Sono lieto di apprendere che l’Opera del Fanciullo abbia vinto il ricorso al Tar - afferma Sergio D’Angelo, assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli -. Quando non si violano le leggi, preservare strutture per l’infanzia è fondamentale, considerando che a Napoli c’è bisogno di luoghi del genere. Abbiamo chiesto al Demanio il trasferimento della Bellaria, intanto i nostri uffici si stanno occupando della vicenda, ma dubito che sarà possibile opporsi alla Soprintendenza che ha rilevato abusi insanabili”.

Conferma questa tesi il responsabile dello staff dell’Assessore alla Sicurezza Narducci che informa: “Il prefabbricato pesante della Bellaria era sorto per affrontare l’emergenza del terremoto, ma non c’erano i titoli per destinarlo in modo duraturo a scopo scolastico. Attualmente c’è un ricorso pendente al Consiglio di Stato dell’Opera del Fanciullo e di alcuni genitori, che tuttavia esprimono gli interessi privati su una struttura che invece è pubblica. Per quanto riguarda il Comune, la precedente giunta aveva scelto di non costituirsi e al momento è medesima la posizione della giunta attuale”.

Tuttavia il Comune sta lavorando ad una soluzione alternativa per i piccoli della Bellaria. A comunicarlo è lo staff dell’Assessorato al Patrimonio: “In accordo con il parere espresso dal Consiglio comunale, vogliamo riportare i bambini a Capodimonte sfruttando alcune aule vuote presenti nell’ex eremo: stiamo provvedendo a consegnare i locali all’Assessorato all’istruzione per destinarli ad uso scolastico”.

In questo modo i bambini non saranno più costretti a fare la spola tra i Ponti Rossi e Capodimonte, sebbene al momento non sono ancora definiti i tempi burocratici per realizzare l’operazione.

Per quanto riguarda il plesso Bellaria il contenzioso tra Soprintendenza e Comune resta aperto e l’Opera del Fanciullo non si arrende: sta preparando un sit in per salvare la scuola.

Alessandra del Giudice

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