Secondo il rapporto presentato a Roma dall’associazione Antigone, i detenuti presenti al 31 maggio 2011 nelle carceri italiane sono 67.174 su una capienza regolamentare di 45.551. Le donne sono 2.878; gli stranieri 24.404; i detenuti in attesa di primo giudizio 14.251; gli internati 1.657. Per denunciare una situazione divenuta ormai esplosiva e sensibilizzare l’opinione pubblica, da circa due mesi il leader dei Radicali, Marco Pannella, è in sciopero della fame. Da lunedì ha intrapreso anche lo sciopero della sete, interrotto solo grazie alle parole accorate del presidente della Repubblica: «Ne colgo il senso di urgenza, ma queste forme di protesta possono mettere a grave repentaglio la tua incolumità fisica». Ieri, infatti, Napolitano ha chiesto all’esponente politico, noto per le sue forme di protesta estreme, di tornare a bere e mangiare, promettendogli che il Quirinale farà sentire la sua voce contro «situazioni drammaticamente incompatibili con il rispetto della dignità delle persone».
I numeri dell’Osservatorio di Antigone parlano di una popolazione carceraria aumentata del 50% negli ultimi tre anni, tanto da arrivare ad oltre 67mila detenuti, a fronte dei 45551 posti regolamentari. A Poggioreale sono presenti circa 2700 detenuti su una capienza regolamentare di 1300, oltre il doppio di quello che potrebbe sopportare; nelle celle convivono fino a 16 persone; per i colloqui i familiari devono fare lunghe file davanti alla casa circondariale fin dalle 5 del mattino. Con l’estate la situazione diventa addirittura drammatica, per il caldo insopportabile, che costringe i detenuti a ricorrere a metodi fai da te.
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