Giovani agricoltori: via libera al decreto che assegna terreni pubblici

Il progetto per incentivare il ricambio generazionale e l'imprenditorialità giovanile in campo agricolo.

terreviveSi chiama “Terrevive”, è un decreto firmato dal Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina e sarà operativo dal prossimo settembre: 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici – un’area complessiva che equivale a circa 7 mila campi da calcio - saranno messi in vendita e in locazione, con precedenza per gli under 40 e procedure trasparenti.  

Il provvedimento, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, individua i terreni coinvolti che appartengono nello specifico al Demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148), al Cra - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882). Ai terreni alienati o locati non potrà essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari. Il Ministro Martina ha dichiarato che si tratta della prima volta in assoluto che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare il ricambio generazionale e l'imprenditorialità giovanile in campo agricolo: “Nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore. Il decreto "terrevive" si inserisce nel piano che questo Governo sta portando avanti nell'agroalimentare e si coordina con le azioni di "Campolibero", approvato la scorsa settimana al Senato, come i mutui a tasso zero per i giovani e soprattutto la detrazione del 19% per affitto di terreni da parte degli under 35".

Le terre saranno concesse in affitto o cedute da settembre, con prelazione per i giovani e con procedure trasparenti. Per la vendita di terreni che hanno un valore superiore ai 100 mila euro si procederà tramite asta pubblica. Al di sotto dei 100.000 euro, come previsto dalla legge emanata dal Governo Monti, si farà ricorso a procedure negoziate, con pubblicazione dell'elenco dei terreni sulla stampa e sul sito dell'Agenzia del Demanio e aggiudicazione alla migliore offerta rispetto alla base di partenza.  Alla locazione è destinata una quota minima del 20% del totale delle aree individuate più i lotti che rimarranno eventualmente invenduti, con una prelazione sempre per i giovani. Sia in caso di locazione che in caso di vendita è riconosciuta una prelazione per gli eventuali conduttori dei terreni.

La responsabile di Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardoni ha salutato con favore l’iniziativa: “È un’ottima notizia che i tanti giovani che vogliono investire in agricoltura attendevano ormai da diverso tempo e che Coldiretti ha fortemente voluto e sostenuto. L’accesso alla terra infatti è uno dei principali ostacoli alla voglia dei giovani di ritornare in campagna e questo decreto fa in modo di contribuire a rimuoverlo in una situazione in cui e in atto una vera svolta green con un aumento record del 12 per cento delle nuove  iscrizioni agli istituti agrari per il prossimo anno. Attendiamo quindi per settembre la messa a disposizione dei terreni per aiutare i tanti giovani che ogni giorno ci contattano a poterne avere accesso ma ci auguriamo che la norma sia estesa anche alle terre di proprietà degli altri enti pubblici a partire dalle regioni”. La cessione di questi terreni, rileva inoltre la Coldiretti, toglierà allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderà disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto avrà il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese.

Secondo un’analisi dell’organizzazione, in Italia il 6,9 per cento dei titolari di impresa agricola ha meno di 35 anni ed è alla guida di 54.480 aziende. Di queste, circa il 70 per cento opera in attività multifunzionali: si va dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.

In allegato: le slide sul decreto Terrevive

RF

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