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venerdì 29 Marzo 2024




Rifugiati, emergenza a un passo

La Prefettura si appella agli albergatori: “Non li cacciate”.

rifugiati-corteo-dic-2012A meno venti giorni dalla fine del piano di protezione non c’è ancora un piano per l’accoglienza dei richiedenti asilo in Campania. La Prefettura di Napoli, che dovrà subentrare alla gestione della Protezione Civile, non ha ricevuto alcuna indicazione dal ministero. A vuoto l’incontro tra sindacati, rappresentanti dei rifugiati e il prefetto vicario.

“Non abbiamo alcuna comunicazione da fare,, aspettavamo Alex Zanotelli”, è quanto si sente rispondere la delegazione di richiedenti asilo e sindacati ricevuti dal prefetto vicario.  Il frate comboniano è a Roma per protestare contro il rifinanziamento delle missioni militari e così non è dato sapere nulla su quanto accadrà a partire dal 31 dicembre prossimo. Per quella data scadrà il sistema di protezione e i circa 800 profughi ospitati in città dovranno sloggiare dagli alberghi. Mentre già da un mese non hanno più accesso all’assistenza sanitaria gratuita. “Siamo al punto zero, per oggi attendevamo delle risposte concrete. Spero abbiano capito la gravità della situazione”, attacca Jamal Qaddorah, responsabile regionale Cgil Immigrazione. “Ci hanno riferito di aver chiesto ad alcuni albergatori di continuare ad accoglierli oltre la data fissata in attesa di una soluzione. Poi ci è stato chiesto un tavolo con tutte le associazioni che possono dare un aiuto. Sostanzialmente non sanno ancora che fare”, riferisce la referente Uil Immigrazione Luciana Del Fico.

Informazioni di altro tipo quelle che attendevano i circa duecento richiedenti asilo in attesa per ore in piazza del Plebiscito. In mattinata avevano sfilato lungo corso Umberto in un’ennesima manifestazione di protesta. Erano molti meno rispetto al passato: “Siamo sfiduciati” spiegano alcuni, altri se la prendono con i compagni “Non capiscono che per avere i nostri diritti dobbiamo lottare, altri invece salutano il corteo in partenza “A che serve sfilare? Dobbiamo passare a dimostrazioni più forti”. Nell’incertezza la tensione aumenta. In tantissimi hanno dovuto pagare i 27 euro dei permessi di soggiorno elettronici e sono da mesi in attesa di riceverli. Più di cento devono ancora essere ascoltati dalla Commissione di Caserta per la richiesta di asilo politico e tanti altri attendono la risposta dei tribunali ai ricorsi contro i dinieghi. Si vocifera di una proroga di due mesi del programma di protezione. Una soluzione tampone  per studiare soluzioni più efficaci. Ma non arrivano segnali di conferma ufficiali. 

Preoccupato per la nuova emergenza che rischia di scoppiare in città, con 800 persone in strada senza forme di assistenza e sostentamento, è il sindaco de Magistris. In settimana ha incontrato, con l’assessore alle Politiche Sociali D’Angelo, una delegazione formata da rifugiati, associazioni e sindacati: tra le soluzioni prese in esame anche  l’ipotesi di requisizione delle strutture alberghiere. In programma il 13 un incontro con il prefetto sulla questione. Il fattore tempo non gioca a favore.

LR

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