| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Giovedì 28 Marzo 2024




Quanto ci sentiamo sicuri?

poliziaResi noti i risultati dell’Indagine sulla percezione della sicurezza urbana in ottica di genere realizzata nell’ambito del Progetto “Città Amica/POSTI”. Un’indagine che parte dalla domanda crescente della sicurezza urbana legata non già solo alla situazione reale di pericolo ma al sentimento ad esso legato, alla sua percezione.

Il lavoro, promosso dal servizio Pari Opportunità del Comune di Napoli  (ed attuato da I.F.O.A. e da Fleurs International s.r.l., Consul Service Soc. Coop., PMI Consulting Coop.r.l., CORA Onlus Centro Servizi Retravailler) si è concentrato in particolare sulle prime quattro municipalità cittadine (Chiaia/Posillipo, Dante, Stella/San Carlo, San Lorenzo/Vicaria) cercando di rilevare all’interno di quello specifico ambito, un territorio ricco di contraddizioni e di disagi ma anche di bellezze straordinarie) il rapporto tra la sensazione di insicurezza (e la percezione di essere esposti a determinati rischi) ed il contesto urbano  nell’ambito del quale tale sensazione viene vissuta. Questa ‘incertezza abitativa’ è stata indagata a fondo da Lello Savonardo ed Enza Maria Paolino che hanno analizzato la relazioni tra gli spazi individuali e gli spazi urbani rilevando che sempre più alcune aree della città (quelle con un più elevato tasso di criminalità, i cumuli di rifiuti, le strade e i marciapiedi con pavimentazione dissestata, la presenza di figure potenzialmente “inquietanti”, e non solo)  limitano la libertà dei cittadini nel frequentarle appieno inducendoli spesso a scegliere percorsi alternativi e più rassicuranti. Questo senso di insicurezza viene acuito non solo da situazioni contingenti ma anche dai mezzi di comunicazione di massa che proiettano nella sfera quotidiana scenari terroristici andando ad alimentare paure, e vulnerabilità individuali. Il sentimento dell’incertezza abitativa è diffuso in maniera abbastanza uniforme sul territorio nazionale ma vede la Campania primeggiare con un triste primato:  il 38,3 % delle donne campane dichiara di provare paura di subire una violenza sessuale. Un dato questo che non può lasciare indifferenti e che ha indotto alla ricerca di qualche risposta. Attraverso questionari individuali, rilevamenti e focus group (inizialmente rivolta alle donne, la ricerca si è estesa anche agli esponenti della cultura LGBT ) è stato analizzato e sviscerato il significato del termine sicurezza e il suo sentire,  e incrociato con le caratteristiche geo-culturali di ogni singola municipalità. Ne è emerso che il primo ‘nemico’ della insicurezza percepita è il caos, la configurazione disordinata e sregolata della città e dei suoi spazi dove ‘tutto è permesso’, senza regole, senza limiti, quindi con piena libertà anche per eventuali azioni delinquenziali.  Non da meno anche il (mancato) decoro urbano (inteso come assenza di pulizia) è risultato uno degli elementi che contribuiscono a percepire insicurezza. Il 70% degli abitanti delle 4 municipalità analizzate non si sente sicuro  in città ma tuttavia si sente maggiormente  a proprio agio all’interno del proprio quartiere confortato dalla presenza di un ‘controllo non autorizzato’ un governo parallelo che subentra all’assenza delle istituzioni. La percezione di insicurezza non è strettamente legata alla presenza di abitanti extracomunitari nel quartiere che risultano invece tendenzialmente ben accolti ed integrati. Diversa è la posizione nei confronti dei comportamenti omofòbici: in tutte le 4 municipalità, emerge una percentuale pressoché uniforme (in media il 27%) di persone che ritengono i comportamenti contro gli LGBT una minaccia rilevante nel proprio quartiere.

Ma cose chiedono i cittadini delle municipalità? Una sicurezza del lavoro che si tira dietro della tranquillità economica e ritenuti tra i principali deterrenti per i comportamenti criminosi. A seguire, emerge il bisogno dell’incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio con l’intensificazione del lavoro della polizia urbana nelle aree urbane. Non mancano, come possibili soluzioni al problema anche suggerimenti che riguardano azioni di natura culturale ed educativa come, ad esempio, l’intervento a lungo termine sulle giovani e giovanissime generazioni affinché riscoprano i valori di civiltà e di comunità e gli strumenti per tutelarli e riprodurli.

SHG

© RIPRODUZIONE RISERVATA

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale