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venerdì 19 Aprile 2024




Autodeterminazione e prevenzione contro la violenza di genere

violenza donneQuelli che raccontano la violenza di genere sono numeri con tante, troppe cifre. Otto trilioni di dollari la ricaduta in termini economici della violenza che si consuma tra le mura domestiche nell’intero pianeta. Una cifra che supera il miliardo e mezzo per la sola Regione Campania. Questi i dati, allarmanti, da cui si è partiti per un piano d’azione mirato e puntuale.

Un piano che include anche l’apertura di nuove realtà territoriali, luoghi di incontro che consentano alle donne di conoscersi, confrontarsi, sentirsi meno sole. Non sportelli d’ascolto quindi, ma veri e propri spazi di aggregazione, dove confluiscono vite, esperienze, paure, speranze e soprattutto la convinzione che un cambiamento culturale sia la chiave di volta, strumento indispensabile affinché il fenomeno della violenza di genere rientri dalle cifre allarmanti che siamo tristemente abituati a conoscere. Oltre il 90% delle donne che subisce abusi non denuncia per timore di ritorsioni o di non essere creduta. Fattori culturali che si sommano troppo spesso a fattori economici, alla mancanza di autonomia economica della donna, e dunque all’impossibilità di staccarsi dalla famiglia. A questi fattori se ne somma uno trasversale, che non conosce differenze di quartiere o di censo, quello della solitudine. E l’operazione di WeWorld mira esattamente a questo, ad abbattere cioè il muro di solitudine, di paura e di silenzio dietro il quale spesso si trincera una donna che subisce violenza. I centri di aggregazione WeWorld mirano dunque ad aumentare le capacità relazionali, personali, psicosociali di 250 donne dei quartieri di Scampia (Municipalità VIII) e San Lorenzo (Municipalità IV) affinché le stesse diventino una risorsa attiva per il loro territorio. Un processo di autodeterminazione che si estrinseca attraverso attività laboratoriali svolti all’interno di luoghi che si presentino familiari per le donne che li frequentano: non a caso sono stati scelte come sedi una scuola (il V Circolo didattico Montale in via S. Maria Avvocata 2) e l’Opera don Calabria in via della Resistenza 11 a Scampia. Le attività di laboratorio si svolgeranno durante le ore del giorno, ma c’è la possibilità di estendere tale attività anche al pomeriggio: le donne (mamme) che vi si recheranno troveranno anche la possibilità di lasciare nella stessa struttura i propri bambini e dedicarsi al recupero di se’. Un recupero che passa per gli interventi di accompagnamento e conseguimento della licenza media, laboratori di avviamento alle professioni, percorsi di benessere e di sostegno alla genitorialità, incontri tematici di sensibilizzazione, così da trasformare una donna vittima (o potenzialmente tale) in una donna attiva, che sia risorsa essa stessa per il territorio che abita, genitore sereno, lavoratrice soddisfatta. La ricaduta dell’iniziativa WeWorld interessa, alla lunga anche gli operatori sociali e le istituzioni locali (forze dell’ordine; servizi sociali), in un’ottica di messa in rete delle diverse realtà che intercettano i bisogni delle donne o la dimensione familiare. L’apertura degli sportelli di aggregazione rappresenta un tassello importante in un più ampio piano di interventi messi in campo dall’Assessorato alle Politiche Sociali che parallelamente lavora in direzione della creazione di nuovi centri antiviolenza - riferimento territoriale per la gestione dei casi emersi di violenza domestica- in modo da potenziare ulteriormente l’offerta di aiuto alle donne della regione.

SHG.

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