| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
venerdì 26 Aprile 2024




"La quota procapite per il welfare è pari a 4 euro"

Sociale e crisi, intervista a Dario Stefano Dell'Aquila.

dario-stefano-dellaquila“Lo Stato ha stanziato 4 euro a testa per le politiche sociali, e non è il dato peggiore degli ultimi anni: nel 2012 erano 0,70 centesimi”. A Dario Stefano Dell’Aquila, presidente onorario di Antigone, esperto di welfare, è toccato tracciare la nota spese del terzo settore durante il convegno “Che fare? Gli operatori sociali dentro la crisi”.

Video

Con lui, parliamo, dunque, di strategie di ripresa, ma anche di quello che comporta la crisi del sociale sul nostro territorio.

Durante il convegno ha fornito una traccia degli stanziamenti per il sociale, ma cosa comporta questa esiguità delle risorse?

“Che in Italia si vogliono fare politiche per il welfare con meno di 5 euro per abitante. Se confrontiamo questa quota con quanto stanziato per la sanità, almeno circa 1200 euro per abitante ci rendiamo conto di quale sia la differenza tra la realtà e il sogno. È evidente, insomma, che con queste risorse non è possibile farsi carico di soggetti vulnerabili. Stretti tra la sanità e il sistema pensionistico gli interventi sociali stanno assumendo sempre di più un ruolo marginale all'interno delle politiche pubbliche proprio in un momento in cui, in uno scenario di crisi, bisognerebbe investire in termini di risorse sociali.”

La crisi, la povertà e il calo di interventi sociali in Campania apre degli spazi di ricerca di sicurezza e protezione alla camorra, alla criminalità organizzata?

“La Campania è una delle regioni che meno investe in risorse sociali rispetto ad altre zone d'Italia quindi noi scontiamo i tagli del Governo nazionale in maniera più forte. Sicuramente poi qui esiste un modello di welfare familiare in cui si sostituisce spesso l'assenza di un intervento pubblico. E' chiaro che in uno scenario in cui queste politiche risultano assenti si determina un vuoto e negli spazi vuoti si può inserire chiunque, si possono inserire tanto le forme di mutuo aiuto quanto le forme che conosciamo di criminalità organizzata. Dobbiamo capire in che modo vogliamo riempire i vuoti e in che modo vogliamo che questi vuoti non siano riempiti da altri.”

La domanda fatta durante il convegno, ovvero, “che fare?” è dunque qualcosa cui bisogna trovare risposta al più presto. Quali sono i nodi più importanti da sciogliere?

“Il Welfare, oggi, deve ripartire da un conflitto necessario, da mettere in atto per recuperare le risorse economiche e questo fuori dalla logica del fornire servizi per generare introiti: bisogna produrre libertà. Le persone non possono più essere oggetto delle politiche sociali solo quando ne sono utenti, ma devono invece esserlo come soggetti liberi. Bisogna poi ragionare su che spazio si può dare alle politiche di intervento sociale che siano portatrici di un valore politico e di una reale possibilità di cambiamento del territorio”.

RF

© RIPRODUZIONE RISERVATA

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale