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Sabato 20 Aprile 2024




Prime attività per i disabili nella villa che fu di Zaza

lagloriette-2A "La Gloriette", la villa sulla collina di Posillipo, confiscata a quello che fu il re del contrabbando, il boss Michele Zaza, è quasi tutto pronto per l'apertura di un centro polifunzionale per disabili. Manca poco alla conclusione dei lavori, che però sono fermi da alcune settimane. Lo stop imposto dal comune per una storia di abusi edilizi di venti anni fa. Dall'assessore Narducci garanzie su una soluzione rapida. Intanto i primi ragazzi ospiti hanno cominciato a coltivare un orto nella campagna di pertinenza della villa.

Una piscina sul terrazzo con panorama mozzafiato sul Golfo, seicento metri quadri di stanze e garage: mancherebbe davvero poco per restituire ad un uso sociale “La Gloriette”, la villa sulla collina di Posillipo che fu del re del contrabbando, il boss Michele Zaza. Venti giorni per completare la ristrutturazione, calcola la ditta. Ma i lavori nel bene confiscato di via Petrarca sono fermi da alcune settimane. Lo stop lo ha imposto il Comune, che ne è anche il proprietario, per una storia di abusi edilizi che risale a venti anni fa. “L' assessore Narducci ci ha garantito che risolveranno il problema al più presto. Siamo fiduciose di poter rispettare la data fissata per l'inaugurazione, il15 settembre”, spiega Gabriella Vismuto, responsabile della cooperativa tutta al femminile “Orsa Maggiore”, che con Libera dal marzo scorso ha in affidamento il bene. Intanto, seppure in spazi ridotti, sono già partite alcune attività: dieci ragazzi disabili curano un orto in una piccola parte dei quindici ettari di campagna di pertinenza della villa e le scolaresche vengono in gita per piccoli corsi di legalità.
 
Poco prima dello stop gli operai hanno scoperto su una parete, nascosto dal cartongesso, un enorme altorilievo di marmi policromi. Sette metri per tre. Raffigura volti deformati, animali e serpenti; in un angolo il corpo di una donna nuda che pare decapitata. Agli esperti ora il compito di valutarne il valore economico ed eventualmente artistico. Più prosaicamente, colpisce la quantità spropositata di bagni. In duecento metri quadri ce ne sono sette. “E' un distintivo di lusso e agiatezza che si incontra di frequente nei beni confiscati. L'ostentazione sfrenata della ricchezza e del potere può essere resa visibile anche con i water”, spiega Angelica Viola, socia della cooperativa, mentre racconta stanza per stanza la storia della villa. Ovunque ci sono grandi finestre. Sembra un falansterio ad uso del boss, cui piaceva definirsi l'Agnelli di Napoli, che così dall'alto poteva osservare la sua catena di montaggio produttrice di miliardi, con il blu dei motoscafi dei contrabbandieri a sostituire quello delle tute dei metalmeccanici.

lagloriette-1Permessi permettendo Le Gloriette diventerà un'occasione per quaranta ragazzi disabili. Il progetto di Orsa Maggiore, finanziato dalla Fondazione con il sud, prevede un centro polifunzionale con laboratori, attività di socializzazione, percorsi di formazione orientati al lavoro. Mentre le attività di Libera saranno decise con la proclamazione dei vincitori di un bando di idee già avviato. Nella villa di via Petrarca, però, ai problemi burocratici si aggiungono inattese difficoltà di carattere ambientale. “Qualche anno fa alcuni condomini hanno protestato per impedire che la villa diventasse un commissariato di Polizia e ora, non so se gli stessi, non mancano di manifestarci la loro ostilità per quello che ci apprestiamo a fare”, racconta combattiva Angelica, “di recente una signora ha interrotto una lezione sulla legalità per una scolaresca in gita, urlando che noi stavamo commettendo un abuso, occupando i garage per usi impropri. Quello spazio è per parcheggiare, strillava, spaventando i bambini. Ho provato a calmarla, le ho detto che con il tempo l'avremmo convinta dell'importanza del nostro lavoro”. Come l'avrebbe presa una piazzata del genere il vecchio proprietario?

Luca Romano

11 luglio 2010

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