Rivive l’usanza del caffè sospeso

L’antica tradizione partenopea come pretesto per scambi solidali.

tazzina-caffèLasciare un caffè pagato al bar per chi non può permetterselo. A rilanciare l’idea una rete di festival italiani che si rifà ad un’usanza ormai estinta per lanciare un più ampio scambio solidale di idee e progetti. Il 10 dicembre indetta la Giornata del Caffè sospeso con iniziative in diverse città. Significative le esperienze già realizzate a Lampedusa e in Calabria.

A Napoli c’era in passato un’usanza molto curiosa: quella del “Caffè Sospeso”. Chi era meno abbiente poteva trovare al bar un caffè in omaggio, pagato da un precedente avventore, che lo lasciava in “sospeso” per persone meno fortunate che non potevano permetterselo. Non si trattava di elemosina ma di un atto di condivisione dei problemi, solidarietà e comprensione.

Un gesto semplice, ma dal grande valore simbolico che viene rilanciato oggi dalla “Rete del Caffè Sospeso – festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” . L’idea nasce a Napoli dall’unione di sette festival cinematografici di tutta Italia, e quello del caffè è il pretesto per avviare un più ampio scambio di idee, progetti e prodotti culturali.

In concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il 10 dicembre prossimo la Rete ha deciso di indire la Giornata del Caffè Sospeso. In programma tantissime iniziative in molte città italiane, a partire proprio da Napoli dove a promuovere l’iniziativa è il festival del Cinema dei Diritti umani con l’adesione del sindaco De Magistris . Il programma è attualmente in via di definizione. Su www.caffesospeso.wordpress.com è possibile trovare maggiori informazioni, curiosità e consultare la lista di associazioni, festival e locali che hanno fino ad ora aderito alla Rete. Chi volesse suggerire idee e partecipare può scrivere a caffesospeso@hotmail.it.

Particolarmente significativo è stato l’avvio della pratica al Bar Royal Cafè di Lampedusa nel periodo di maggior emergenza sbarchi, durante lo scorso inverno, con numerosi tra lampedusani, operatori e giornalisti a lasciare un caffè sospeso ai migranti che vagavano in cerca di un aiuto. Rilanciata poi in Calabria con l’idea del panino sospeso sostenuta dal panificio “Nonna Lucia” di Rossella De Luca, a Vasì di Caulonia.

I bar che aderiscono all’iniziativa sono una trentina. A comporre la Rete sono Comuni Solidaliwww.comunisolidali.org, l’ Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione www.asgi.it e sette rassegne, cinematografiche e letterarie: Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli www.cinenapolidiritti.it, Valsusa Filmfest della Valle di Susa (TO) www.valsusafilmfest.it, Lampedusainfestival di Lampedusa (AG) www.lampedusainfestival.com, Festival S/paesati di Trieste www.spaesati.org, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA)www.madonie.info, Marina Cafè Noir – festival di letterature applicate di Cagliari www.marinacafenoir.it e Riaceinfestival di Riace (RC) www.riaceinfestival.it.

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