Medici napoletani per la buona sanità in Benin

beninCreare un presidio medico funzionante ed efficiente che dia la possibilità agli abitanti di Kalalé di curarsi in maniera sicura. È questo l’ultimo progetto del Consolato del Bénin. Tutto ciò sarà possibile grazie alla solidarietà e alla partecipazione di due dottoresse partenopee. Parliamo delle sorelle Marilina e Mena d’Orsi, Specialiste in Scienza dell’ Alimentazione – Facoltà di Medicina e Chirugia di Napoli.

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Le sorelle d’Orsi sono state con il console, Giuseppe Gambardella, nel suo ultimo viaggio umanitario in Bénin, svoltosi nel mese di aprile.«Le dottoresse hanno avuto modo di constatare personalmente le condizioni disagiate dei beninesi. In particolare degli abitanti del villaggio di Kalelé», ha dichiarato il Console. Proprio a Kalalé, un paese ubicato nel nord del Bénin, la zona più povera, è situato un centro medico (Centre de santé de Kalalé) diretto dal Dottor Boniface Kpacha. Tuttavia, nonostante la preparazione e la buona volontà di chi lavora in questo centro, le condizioni generali di povertà non consentono prestazioni mediche efficienti e costanti. «Ed è per questo che il Consolato del Bénin cercherà di sottoscrivere un protocollo di intesa “circolare”. Ovvero coinvolgendo tutti gli attori di questo progetto: la MedicHelpAGdorsi Onlus, delle Dott.sse d’ Orsi, il centro medico del Dottor Kpacha e il Consolato», ha affermato Gambardella. In effetti tale collaborazione permetterà anche al giovane personale medico e paramedico del centro di Kalalé di acquisire nuove competenze utili e perfezionare la loro preparazione medica. In modo da migliorare “strutturalmente” l’efficienza del centro e dei presidi medici limitrofi nel medio-lungo termine. E non solo durante i momenti di assistenza diretta “in loco”.

Non è la prima volta che le sorelle d’Orsi intraprendono viaggi umanitari, infatti, in pochi anni sono riuscite a realizzare altre strutture mediche aiutando le popolazioni più disagiate dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia affiancate da varie istituzioni pubbliche e religiose tra cui il Pontificio Istituto Missioni Estere. «Voglio esprimere la mia più sincera gratitudine alle sorelle d’Orsi che sono state con me in Bénin, mettendo a disposizione della popolazione di Kalalé le competenze accumulate in anni di studio e lavoro, non facendo mai mancare un supporto umanitario», ha asserito il console. Nel villaggio di Kalalé, nella Regione di Aribori-Borgou, grazie all’attività del Consolato, è stata costruita una scuola grazie al nobile  gesto di Don Vincenzo Scognamiglio, già Parroco di Santa Maria del Rosario in Castellammare  di Stabia. In particolare si tratta di una scuola secondaria di primo grado (un Collège), realizzata in memoria di Don Ugo di Capua, missionario in Africa che darà una istruzione ad oltre 200 ragazzi. La scuola è provvista anche di un pozzo di acqua potabile, che la famiglia Grosso-Longobardi ha voluto dedicare alla memoria della piccola Valentina prematuramente scomparsa, in modo che agli alunni e la popolazione del villaggio possa godere di questo bene prezioso.

L’ ultima grande opera è  la costruzione del 18esimo  pozzo di acqua potabile, realizzato proprio a Kalalé dall’ Associazione partenopea “Friends and Bikers for Africa” , grazie al presidente, l’ingegner Francesco Maglione cha da sempre ha contribuito, in prima persona e con altri suoi sostenitori, alla crescita del paese. Anche questa modalità di aiuto non è nuova al Consolato del Bénin. Non a caso, infatti, lo “strumento” del protocollo di intesa implica un atto bilaterale, biunivoco che impegna più parti a perseguire un progetto condiviso. In quest’ultimo caso la realizzazione di un centro medico efficiente. «Sono orgoglioso della sottoscrizione di questo protocollo di intesa. Sono convinto che potrà contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della Repubblica del Bénin», ha concluso Gambardella.

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