RSA-H-Residenza Sociale Assistita

Pet terapy, teatro e arte per 11 ospiti speciali

scugnizzi via adrianoDue cani, un maialino vietnamita, una capretta tibetana, 4 conigli, 3 papere, 1 porcospino e tanti uccelli. Undici ospiti speciali e una decina di persone che se ne prendono cura. E' la Residenza Sociale Assistita-RSA-H dell’area disabilità dell’Asl Napoli 1 Centro (Distretto 26) di Soccavo, dove la pet terapy, il teatro e l'arte fanno Casa.

Aperta con la chiusura dei manicomi, la Casa di via Adriano 119, a pochi passi dalla fermata del treno di Piave, è una delle Residenze Sociale Assistite della Asl Napoli 1, gestita dal gruppo di imprese sociali Gesco e dal consorzio Il Sol.Co, completamente rinnovata verrà re-inaugurata martedì 14 aprile alle 11.00.
La residenza accoglie 11 persone con diverse disabilità e abilità mentali e fisiche tra i 40 e i 70 anni. Qualcuno su rotelle, qualcuno con qualche rotella che gira ad una diversa velocità, gli ospiti vivono in armonia grazie allo splendido lavoro di assistenti sociali e animatori. "E' con la gestione del nuovo responsabile della struttura, il dottor Nicola Abbamondi e all'introduzione di risorse specializzate nell'animazione che la vita per gli ospiti è migliorata moltissimo e sono state introdotte numerose attività che li stimolano manualmente e cognitivamente. Nulla a che vedere con una riabilitazione di vecchio stampo che parcheggia gli ospiti senza stimolarli", racconta Renata Papa, assistente sociale, pet terapist e coordinatrice della Residenza dove sono impiegati alcuni infermieri della Asl e operatori socio sanitari su 5 turni di lavoro diurno-notturno, tre animatori, di cui due pet terapist, un fisioterapista e un'educatrice.

Tra gli ospiti c'è Antonio, che ha poco più di 40 anni e che dai 25 è su una sedia a rotelle e ha scoperto di essere un bravo attore nell'ambito del laboratorio di teatro che unisce operatori sociali e pazienti e che giovedì 9 aprile alle 17,30 al Nuovo Teatro Sanità (dedicato a Sissy Liguori) in piazzetta San Vincenzo 1 mette in scena “C’era una volta…Scugnizzi” in cui Antonio è co-protagonista. C'è la signora Angela, ha 70 anni ed è mamma di 3 figli, anche lei su una carrozzina, che si emoziona quando si va al mare o a teatro.
Cucina, arte terapia, teatro e pet terapy sono i laboratori che coinvolgono il gruppo. La famiglia eterogenea di animali: due cani, un maialino vietnamita, una capretta tibetana, 4 conigli, 3 papere, 1 porcospino e tanti uccelli in una voliera appositamente realizzata dagli operatori, viene accudita dai pazienti ed è ubicata in una struttura adiacente alla residenza, un'ex casa per anziani, che andrebbe ristrutturata dalla Asl, ma è attualmente inutilizzata. Sebbene il pranzo sia fornito da una ditta esterna una volta a settimana, nell'ambito del corso di cucina, si mangia tutti insieme quello che si è preparato. Il laboratorio di teatro guidato da Papa inaugurato a settembre 2013 prevede la messa in scena di uno spettacolo finale ogni anno, "scegliamo di realizzare dei musical- spiega l'assistente sociale-, poiché sono più semplici e coinvolgenti: gli operatori iniziano a lavorare su un testo e poi trascinano i pazienti interessati con diversi livelli di coinvolgimento a seconda della loro problematica, mentre gli altri assistono alle prove, ascoltano la musica e si divertono comunque. Ad esibirsi sul palco in Scugnizzi questa volta saranno quattro utenti".
Entusiasta del lavoro svolto nella Residenza l'animatrice Immacolata Iovino che rivela: "Sono molto felice di essere la madrina di cresima di Fulvio che ad oltre 70 anni non era mai stato battezzato e che grazie al gruppo che accompagno a messa ogni settimana si è avvicinato alla fede ed ha preso tutti i sacramenti. Prima di venire qui lavoravo con i bambini, arrivata nella Residenza all'inizio non sapevo come approcciare gli ospiti poi ho iniziato a considerarli come dei bambini ed è stato tutto molto semplice. Tra poco grazie ad un amico che metterà a disposizione la sua barca faremo anche un corso di vela".
Il centro è finanziato dalla Asl per quanto concerne i contratti degli operatori, ma solo parzialmente per il resto delle attività, ecco che si organizzano raccolte fondi attraverso gli spettacoli di teatro ed altri eventi aperti al pubblico e a chi ha una famiglia si chiede un piccolo contributo di 50 euro mensili per sostenere le spese dei laboratori.
"Cerchiamo di portare spesso gli ospiti fuori- conclude la responsabile Papa- , ma siamo limitati perché non abbiamo un pulmino. La Napoli Sociale ci sostiene d'estate quando ha meno lavoro e ci offre il trasporto gratuito: siamo stati al Virgiliano, alla Solfatara ad esempio. Ma sarebbe importante avere un mezzo tutto nostro, altrimenti quando non c'è nessuno che ci accompagna possiamo soltanto muoverci a piedi nelle vicinanze tra negozi, bar e chiesa, mentre per i pazienti è fondamentale vivere il territorio, fare nuove esperienze, emozionarsi". 

AdG

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