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Martedì 23 Aprile 2024




Tre piccole “navi” che vogliono cambiare rotta

cambio rottaFare Decrescita Napoli, Iocisto e l’Asilo: tre realtà che navigano il mare della vita cittadina procedendo a vista verso un modello sociale che ancora non c'è. E “cambiare rotta” è il prossimo passo, in un paese con 2 milioni di giovani laureati senza lavoro, che il sociologo Domenico De Masi stima diventeranno 5 milioni entro il 2050.

L'occupazione che continua a calare, gli scenari del futuro sempre più incerti: qual è la soluzione? Sono in tanti quelli che si interrogano di fronte ai problemi delle società occidentali e alcuni, anche nella nostra città, hanno pensato alla possibilità costituita dalla formazione di piccole comunità responsabili. L'ha sostenuto Franco Arminio, poeta e paesologo, ma lo fanno, in piccolo, alcune realtà cittadine che stanno portando avanti l'idea che dare spazio ai giovani e ai gruppi cittadini mettendoli in condizione di avviare piccole attività sia la strada giusta per un futuro in discesa.

Il gruppo che si occupa di Fare Decrescita è attivo in città già da alcuni anni, raccogliendo una ventina di attivisti di tutte le età che organizzano corsi, conferenze, seminari e laboratori con l'intento di realizzare il progetto di vivere meglio, con poco. Senza sprechi e senza il supporto di grossi nomi - le attività sono svolte spesso in  partenariato, sì, ma con realtà associative o auto-organizzate - Fare Decrescita Napoli porta avanti il suo progetto rimboccandosi le maniche, per un'idea di autoproduzione applicabile anche in altri ambiti e altre realtà. Come succede a L'Asilo, nome che include giovani e i meno giovani del collettivo “Ex Asilo Filangieri” diventato nel corso del tempo un luogo importantissimo per la vita culturale del Centro Storico, spazio sperimentale di scambio e di incontro tra cittadini e artisti che ogni settimana presentano un interessante e vasto calendario di laboratori, eventi musicali, teatrali e cinematografici. E lo stesso è accaduto al Vomero, dove un gruppo di cittadini, circa  200, hanno contribuito alla nascita di un progetto culturale unico al mondo: dopo la dismissione di Fnac e di altre storiche realtà culturali, queste persone si sono infatti poste una domanda diversa dal semplice “perché?”. Hanno preso un ostacolo e ne hanno fatto un'opportunità ponendosi in primo luogo l'interrogativo giusto, ovvero, “ma è davvero impossibile farcela noi, una libreria?” e la risposta non è tardata ad arrivare. È nata così “Io ci sto”, associazione, libreria ad azionariato popolare e luogo attivissimo per tante attività e laboratori. Non è un caso, allora, che questi tre gruppi che puntellano la nostra città come fari nel mare magnum dell'incertezza veleggino ora verso il secondo appuntamento di “CAMBIO ROTTA: navigando a vista verso il modello sociale che ancora non c'è” dove alle proiezioni e ai dibattiti si unisce la voglia di riflettere insieme sullo stato della società e scoprire strade nuove per un mondo decrescente e felice. In un paese con 2 milioni di giovani laureati senza lavoro, che il sociologo Domenico De Masi stima diventeranno 5 milioni entro il 2050, interrogarsi sulle nostre prospettive dovrebbe essere scontato ma non è sempre così facile: mancano infatti le risposte pragmatiche e operative, almeno da chi dovrebbe indicare una strada percorribile. Eppure una soluzione ai problemi delle società occidentali potrebbe essere costituita da una neo-ruralità o dalla formazione di piccole comunità responsabili. È questo il tema della conversazione pubblica con reading dell'attore Enzo Salomone che si terrà il 20 febbraio alle 18,30 all'Asilo (vico Maffei 4) con la presenza di Nicola Flora architetto, docente Federico II che da sempre si occupa delle strategie di recupero e riutilizzo dei borghi abbandonati delle aree interne; Michele Fratino giovane amministratore di Jelsi (comune di 1.801 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise); Luca D’Alessandro giovane amministratore di Gambatesa (comune di 1.513 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise); Amedeo Trezza del progetto ‘Casale Il Sughero’, azienda agricola, ospitalità e cultura rurale in Cilento; Ruralhub, nodo principale di una rete di ricercatori, attivisti, studiosi e manager interessati nel individuare nuovi modelli di sviluppo economico per trovare soluzioni ai bisogni sociali e di mercato  che emergono dal mondo delle nuove imprese rurale e  Giuseppe Aiello di Urupia, comune libertaria nel Salento. L’obiettivo di tutti e di Fare Decrescita Napoli, de l’Asilo e della libreria dei cittadini Iocisto, è  quello di ragionare sul nuovo modello di società che dovrà nascere dalle ceneri del neoliberismo postindustriale. Dialogare con coloro che stanno gettando le basi teoriche di questo nuovo modello sociale, con i gruppi e i singoli che stanno già vivendo l’embrione di una società alternativa, con i soggetti che stanno facendo sperimentazione e lotte sul territorio e con coloro che esprimono la loro saggezza, il loro genio e la loro esperienza attraverso i linguaggi universali della musica e dell’arte è allora un'occasione da non perdere per parlare delle grandi sfide del nostro tempo, forti dell'esperienza che la nostra città sta già maturando, come un frutto. 

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