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Giovedì 25 Aprile 2024




Siamo noi l’”Altro”

“Napoli attraverso lo sguardo migrante”

manifestazione casertaVuole ribaltare il punto di vista “Napoli attraverso lo sguardo migrante” il laboratorio fotografico di Less Onlus per i migranti titolari e richiedenti protezione internazionale, beneficiari del progetto I.A.R.A, realizzato insieme alla fotografa Adelaide Di Nunzio. Il rapporto tra immigrato e turista, la commistione delle religioni e la solidarietà, le famiglie italiane, il cibo, tra i temi che i migranti vogliono raccontare.

Di solito siamo noi italiani a ritrarre i migranti giunti in Italia nella loro vita quotidiana. Per dirla con le parole del sociologo Pierre Bordieu i migranti sono “più parlati che parlanti”. Invece vuole vedere il mondo secondo una diversa prospettiva e sensibilità il progetto innovativo di fotografia sociale l’Associazione Less Onlus che ha ideato“Napoli attraverso lo sguardo migrante” .

L’iniziativa nasce con lo scopo di sensibilizzare i richiedenti protezione internazionale alla conoscenza più approfondita del territorio circostante attraverso immagini e progetti fotografici capaci di raccontare Napoli e i napoletani attraverso lo sguardo della cultura d’origine dei fotografi. “Napoli attraverso lo sguardo migrante’ – ci racconta Daniela Fiore, responsabile per Less dell’area integrazione e lavoro progetto IARA – è un laboratorio rivolto ai ragazzi beneficiari del progetto e nasce allo scopo di promuovere l’importanza dell’integrazione sociale e culturale per i migranti presenti sul nostro territorio. Il nostro obiettivo è che diventi anche uno stimolo per gli enti e le associazioni del settore ad organizzare iniziative simili. Crediamo fortemente in queste attività perché danno la possibilità ai migranti di ‘dare senso’ e conoscere il nuovo contesto sociale e culturale e ritrovare una dimensione di sviluppo personale nella nostra città”.
Il laboratorio in 10 incontri, che si svolgeranno in parte in interno nella Mediateca Santa Sofia, in parte con uscite in esterno è seguito da 13 migranti tra i 18 e i 35 anni, che vengono da paesi diversi come l’Egitto, la Somalia, il Burkina Faso. Ad accompagnarli nel racconto fotografico è la fotografa Adelaide Di Nunzio che fornisce loro gli strumenti tecnici di base della fotografia digitale e della percezione visiva e della progettazione necessari a costruire un reportage fotografico. Adelaide ci racconta in anteprima del laboratorio appena iniziato: “Noi siamo abituati a raccontare attraverso la fotografia la vita dei migranti nel nostro Paese. Ci sono esempi di migranti che scrivono dell’Italia, ma mai si era affrontato attraverso l’immagine fotografica il loro punto di vista. La fotografia è, al contrario della scrittura, un mezzo per esprimere la propria visione personalissima e immediata di ciò da cui si è colpiti. L’idea mi è venuta ad una manifestazione contro il razzismo e la camorra a Caserta dove ho incontrato una fotografa nigeriana che vive a Castelvolturno e scatta le foto di posa che i migranti inviano alla famiglia in Africa e che rispecchiano l’immaginario che in Africa si ha della vita in Italia. Il nostro progetto invece vuole far esprimere chi è arrivato qui da poco tempo e incontra una cultura diversa dalla propria senza essere condizionato dal tempo e dall’abitudine”.
I ragazzi hanno già iniziato a considerare i temi sui quali vogliono lavorare, tra i più interessanti secondo Di Nunzio: il rapporto tra immigrato e turista, la commistione delle religioni e la solidarietà, le famiglie italiane, il cibo. “I migranti- chiarisce la fotografa- attraverso il loro sguardo racconteranno il loro stare qui e la loro quotidianità oltre che la loro visione della città. Gli daremo la macchina fotografica che potranno utilizzare al di fuori delle ore di corso da soli. Dovranno perciò imparare a relazionarsi ai napoletani per chiedere ai soggetti di essere ritratti. Sono sicura che tanti napoletani saranno felici di poterli aiutare”.
Al termine del laboratorio si allestirà una mostra con tutti gli scatti che i ragazzi del progetto realizzeranno. L’esposizione sarà aperta a tutti, soprattutto a chi vorrà approfondire la conoscenza di una Napoli diversa e a chi vorrà conoscere, nel dettaglio, le iniziative del progetto I.A.R.A. – Integrazione e Accoglienza per Rifugiati e richiedenti Asilo, affidato dal Ministero dell’Interno al Comune di Napoli e gestito dall’associazione Less Onlus, inserito nella rete nazionale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR).
Il laboratorio è, infatti, solo una parte delle tante iniziative che in questi anni sono state messe in campo dalla Less per i ragazzi del progetto. Attività volte all’inserimento e all’integrazione dei richiedenti asilo nel tessuto sociale e professionale di quella che è, a tutti gli effetti, la loro nuova casa.

AdG 

Fotografia: Manifestazione contro il razzismo e la camorra di Caserta. Ph. Adelaide Di Nunzio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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