OsservAzione

Per uno sguardo trasparente su Rom e Sinti

fuori-campo"Osservazione, Ricerca Azione per i Rom e Sinti" è un'associazione che mette "in campo" ricerche, incontri pubblici e azioni di advocacy e di contrasto verso le pratiche razziste e discriminatorie. Il documentario Fuori Campo, realizzato e prodotto da Osservazione, Compare/Mammut e Figli del Bronx, si pone fuori dal campo visuale classico degli stereotipi sui rom.

Quasi dieci anni fa, OsservAzione, associazione Onlus costituitasi formalmente nel 2005, ha contribuito ad introdurre il linguaggio dei diritti nel dibattito sulla condizione delle comunità rom e sinte in Italia. Ma il gruppo di lavoro a cui è possibile fare riferimento si era costruito verso la metà degli anni '90, grazie a Piero Colacicchi, instancabile anti-razzista e attivista per i diritti dei rom e sinti, recentemente scomparso, intorno al progetto editoriale de L'urbanistica del disprezzo (manifestolibri) che raccoglieva contributi da varie città intorno ad alcuni temi cruciali: la critica del modello "campo nomadi", la denuncia del razzismo istituzionale e non verso i rom e i sinti, il tema cruciale dei diritti negati.
Si legge nel portale www.osservazione.org :"abbiamo prodotto e collaborato alla produzione di rapporti e denunce sulla situazione dei rom nel nostro paese, ad esempio con Il paese dei campi e Cittadinanze imperfette,alla raccolta di casi che poi hanno trovato spazio nei rapporti di organizzazioni europee e internazionali come l'ECRI e il CERD, abbiamo promosso azioni in giudizio per contrastare interventi xenofobi e razzisti, come la denuncia al leghista e sindaco di Treviso Gentilini, e al leghista e attuale sindaco di Verona Flavio Tosi, e abbiamo documentato la criminalizzazione dei rom romeni dopo l’allargamento dell’UE e la rappresentazione dei media in periodo elettorale per l’OSCE e sostenuto direttamente il percorso di presa di parola della leadership rom quando nel nostro paese questo sembrava ancora un miraggio irraggiungibile". OsservAzione ha prodotto il rapporto Segregare Costa che ha sollevato in anteprima la questione della spesa per i campi nomadi.
OsservAzione è le persone e le associazioni che lo realizzano, realtà spesso trasversali, si va dagli operatori sociali delle associazioni impegnate a fianco a rom nelle varie città italiane, al ricercatore dell'Università di Oxford Nando Sigona al sindacalista Sead Dobreva, cresciuto nei campi, da Napoli e Campania, a Roma, a Pisa, a Firenze e in tutta la Toscana, e a Bolzano, a Verona, a Milano.
Il lavoro di Ricerca Azione è volto innanzitutto a sfatare i pregiudizi, infatti in Italia la parola rom è quasi sempre associata a una condizione di precarietà, ai campi nomadi e all'idea di un'"invasione".
Invece le stime parlano di meno di 200.000 rom residenti in Italia. Secondo un'indagine della Commissione Diritti umani del Senato circa 40.000 vivrebbero in situazioni di disagio abitativo, che siano baracche, container, centri d'accoglienza in muratura o edifici fatiscenti occupati, mentre la maggior parte dei rom non vive nei campi. Oltre il 90% dei rom quelli che vivono in Italia ha abbandonato da decenni la vita nomade ed è ormai stabile, vive nelle case e affronta i problemi quotidiani come tutti.


Il documentario Fuori Campo. Per raccontare un'altra storia dei rom, qui ed ora, OsservAzione e l'associazione Compare/Mammut di Napoli hanno appena realizzato Fuori campo, film documentario prodotto dalle due associazioni insieme alla società di produzione Figli del Bronx che ripercorre storie di rom che come dice lo stesso titolo si pone fuori dal campo visuale classico degli stereotipi sui rom e fuori dal campo nomadi, cercando e raccontando la vita quotidiana di donne e uomini rom in Italia: la casa, i rapporti familiari, il lavoro, la crisi, le battaglie vinte e quelle perse. Da Cosenza a Bolzano, passando per Firenze e Rovigo, la telecamera del regista Sergio Panariello segue le vite dei protagonisti (Sead Dobreva, Kjanija Asan, Leonardo Landi, Luigi Bevilacqua) svelandone a poco a poco la loro quotidianità.
Da febbraio il film sarà proiettato in diverse città italiane. Le prime due proiezioni di terranno il 30 gennaio alle 20.45 presso il cineclub Detour in via Urbana 107. Il giorno dopo, 31 gennaio, a Firenze, presso il Circolo Arci di via San Bartolo a Cintoia alle 19.30. Ad entrambe le proiezioni seguiranno i dibattito con il regista e i protagonisti. A Napoli verrà presentato nelle prossime settimane.


A Napoli. "Speriamo che il documentario possa servire ad allargare gli orizzonti delle politiche per i rom anche in Campania- spiega la partenopea Francesca Saudino, presidente nazionale di OsservAzione e membro storico di Compare/Mammut-  che hanno sempre patito l'angustia di un contesto molto difficile ma anche di uno sguardo miope, incredulo e poco lungimirante sulla questione. Il film racconta di Sead Dobreva, che viveva a Napoli fino a 12-13 anni fa - che continua a sentire come la sua città  - e che, pur avendo ricevuto dal Comune un container nel villaggio di Secondigliano, è dovuto partire per il nord e, grazie al lavoro, ha acquistato una casa e vive serenamente con i suoi figli, fa il rappresentante sindacale e ora anche l'attivista rom.  Evidentemente non era di un container che aveva bisogno. Napoli e la Campania hanno bisogno di fare scelte coraggiose per cambiare la rotta delle politiche per i rom. Il problema non sono i soldi stanziati dalla Commissione Europea piuttosto che dal Ministero dell'Interno. La prospettiva è di cambiare lo sguardo e affrontare i problemi reali, in primis la casa e il lavoro, e sostenere le persone fortemente penalizzate da uno stigma che dura da secoli, senza assistenzialismo e carità, ma con interventi puntuali laddove ce ne sia bisogno. Faccio un esempio: a Giugliano con 400.000 euro di fondi Ministeriali, 350 persone che vivono qui da 30 anni e più, sono state collocate in uno spazio in mezzo ai rifiuti tossici. Per proteggere la salute propria e dei propri figli, alcune famiglie sono andate a cercare casa da affittare insieme a noi. La difficoltà è stata di riuscire ad essere ricevuti da un'agenzia e riuscire a vedere un appartamento, prima ancora di riuscire ad affittarlo. Abbiamo dovuto mentire sulla provenienza e intervenire come garanti.  Su questo gap deve intervenire il soggetto pubblico, con intermediazione all'affitto, garanzia, sostegno eventualmente al canone da graduare via via, per garantire la famosa uguaglianza sostanziale dell'art. 3 della Costituzione".
Osservazione e Compare, insieme ad altre associazioni come Garibaldi 101,  stanno provando a spingere i vari soggetti pubblici a dare una spallata alla vecchia visone della realtà che vede i rom solo bisognosi da aiutare o delinquenti da allontanare e prevedere percorsi diversi: dall'inserimento nelle liste delle case popolari, al sostegno all'affitto, al sostegno all'acquisto, all'housing sociale, ecc. Considerando che la questione alloggio non è l'unica e non va isolata dal resto. L'importante per i membri di OsservAzione sarebbe dare un segnale iniziale che segni fortemente il cambiamento di prospettiva.

Alessandra del Giudice

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