Baby Pit Stop: il servizio che cambia la vita (e il neonato)

baby-pit-stopFavorire l’allattamento al seno consentendo alle mamme di poter trovare, ovunque vadano, uno spazio riservato ed accogliente dove allattare i propri cuccioli. È il baby pit stop, un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria nata pochi mesi fa in casa Unicef, ma diffusa ancora troppo poco sul territorio cittadino.

Una poltrona e un tavolo sistemati in un spazio confortevole. Poco altro è richiesto agli esercizi commerciali (bar, ristoranti, biblioteche, stazioni, supermercati) che scelgano di aderire alla campagna promossa dall’Unicef: mini aree ristoro dove è possibile fermarsi al momento della poppata o per il cambio del pannolino ed operare nel massimo riserbo e discrezione. Sancito dall’OMS, il diritto all’allattamento al seno garantisce al neonato una prospettiva di vita migliore proteggendolo dalle principali infezioni batteriche e virali e favorendo lo sviluppo intestinale, oltre che consentire il cementarsi di un rapporto unico, speciale, insostituibile tra mamma e figlio. Proprio per questo le uniche realtà commerciali dove l’Unicef non sostiene l’apertura dei baby pit stop sono quelle dove è venduto e/o pubblicizzato il latte artificiale (alcune farmacie e parafarmacie, negozi specifici per l’infanzia). Molto diffusi al nord (Lombardia, Veneto, Piemonte) i baby pit stop a Napoli sono soltanto due: ce n’è uno presso la libreria Ubik in via Benedetto Croce, il primo ad essere aperto in città, fortemente voluto da Nicoletta Savino responsabile del reparto bambini e mamma, e un secondo di recente apertura, in occasione della mostra ‘Andy Warhol. Vetrine’ al piano terra del Pan, il palazzo delle arti che si trova in via dei Mille. Ma se è vero che il capoluogo campano stenta a mettersi al pari con le altre grandi città italiane, è però da Napoli, prima in Italia, che partirà, a breve, un’altra campagna, quella che interessa i distributori di benzina diffusi sul territorio cittadino. L’idea di collocare dei baby pit stop anche nelle aree di servizio della città intercetta un target più ampio, quello delle mamme al volante, raggiunte anch’esse, come quelle che si muovono a piedi, dallo stesso bisogno allattare e cambiare il proprio cucciolo in un clima di confort e di riservatezza. In attesa che anche i distributori di benzina aderiscano alla campagna dell’Unicef, le mamme napoletane possono fare affidamento solo su Ubik e Pan (oltre che sugli sportelli Unicef, naturalmente) piccole realtà virtuose alle quali lentamente si avvicinano, non prive di un pizzico di diffidenza e di sorpresa, ignare dell’esistenza di quello che più un servizio (civile e gratuito) è il riconoscimento di un diritto. Il diritto ad essere mamma in maniera leggera, non gravata da problemi altri e rinunciabili, il diritto alla spensieratezza e alla serenità, condizioni indispensabili perché un bambino cresca in maniera gioiosa, sgombra da rabbie, in altre parole, felice.

SHG

Per conoscere il progetto nel dettaglio e aderire alla campagna Unicef: www.babypitstop.it 

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