Sfizzicariello: lo scacciapensieri del "fare"

Nella rosticceria-tavola calda i lavoratori vincono il disagio

sfizicarielloIl disagio psichico si vince lavorando, relazionandosi con gli altri, uscendo fuori dalle mura domestiche. Da questo presupposto nasce nel 2007 Arte Musica e Caffè, cooperativa Sociale di tipo B formata da una quindicina di famiglie fortemente motivate ad aiutare i propri congiunti.

Il progetto concreto parte subito in quarta nel 2008 con Sfizicariello rosticceria - take away che offre anche servizio di catering sito in Corso Vittorio Emanuele, 400 a Napoli. Qui, dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle ore 20.00 lavorano 8 sofferenti psichici dai 20 ai 38 anni, 7 uomini e 1 donna, tutti diplomati e qualcuno laureato. I giovani lavorano con turni di 6 ore seguiti da un operatore ogni 3 ragazzi e capitanati da una mamma che fa la chef.
Contemporaneamente la cooperativa offre i percorsi in Teatro Terapia, Discipline Olistiche, Alfabetizzazione Digitale, Sessuologia, Cameriere di Sala, Banconista, Aiuto Chef, Commis de Cuisine, alcuni dei quali che necessitano più spazio vengono realizzati nel palazzetto Urban del Comune a Montesanto.
Quelle dei sofferenti psichici sono storie dolorose, tra loro alcuni hanno subito più di un elettettroschoc o esperienze di contenzione e violenza; un ragazzo divenuto padre a 21 anni, a 23 anni ha iniziato a stare male e oggi gli è impedito di vedere il bambino.
"La malattia psichica si presenta spesso nell'adolescenza o intorno ai 20 anni e viene accompagnata da stati depressivi e grande insicurezza. Talvolta le famiglie pensano di proteggere i figli recludendoli in casa, soprattutto nel caso delle donne, mentre é proprio con le relazioni sociali e il fare che le persone possono vivere meglio", racconta Carlo Falcone, presidente di Arte Musica e Caffè, ingegnere, fratello di un sofferente psichico, che ha costruito il piano imprenditoriale di Sfizicariello in modo che fosse autofinanziabile."A Sfizzicariello- continua Falcone-, le persone lavano, cucinano, servono ai tavoli e ricevono l'apprezzamento diretto del pubblico. Oltre al superamento dello stigma del territorio in cui è ubicato il locale e dei commensali durante i ricevimenti, il continuo contatto diretto con la clientela per la persona con disagio psichico fa si che acquisti sicurezza in se stesso e riesca a gestire le proprie ansie e paure. Il dato significativo è che anche coloro prima venivano ricoverati per il tso (trattamento sanitario obbligatorio) per frequenti crisi psichiatriche, da quando lavorano qui non hanno più subito ricoveri. Lo psichiatra che segue in modo volontario il gruppo fin dalla sua nascita ha verificato che il tono dell'umore di tutti è migliorato e sono state ridotte loro le dosi dei farmaci. Le psicosi e la schizofrenia vanno tenute sotto controllo con gli psicofarmaci, ma c'è anche bisogno di una riabilitazione psicologica continuativa che non sempre viene offerta nei distretti di salute mentale. Nel caso di mio fratello ad esempio, gli psichiatri gli prescrivono solo i medicinali ogni due mesi, ma non lo seguono in una riabilitazione. Per questo il lavoro della cooperativa è necessario". Per riuscire a rendere la diversità dei sofferenti psichici una risorsa, il lavoro degli operatori che lavorano con loro è quello innanzitutto di osservare il linguaggio non verbale e di ascoltarli per conoscere le problematiche del contesto sociale e familiare, per poi aiutarli a combattere la sfiducia attraverso un continuo lavoro di rinforzo positivo. "Una delle problematiche più frequenti è quella della difficoltà all'approccio sessuale- spiega Carlo-, che noi affrontiamo in appositi corsi, e inoltre l'utilizzo ancora molto diffuso della contenzione fisica negli ospedali. Per questo ci stiamo battendo per l'istituzione dell'assistente sessuale e il mantenimento in vigore della legge Basaglia. Sarebbe necessario un maggiore impegno delle istituzioni per sostenere le cooperative di tipo B perché se le persone lavorano oltre a stare meglio determinano uno sgravio economico per la Asl che così acquista meno farmaci".
Per coinvolgere altre persone e famiglie la cooperativa ha ideato il progetto SOCIAL GYM con riferimento all’aspetto sociale di palestra di vita e vorrebbe aprire un centro-palestra dove svolgere tutte le sue attività e nuove attività sportive a cui sarebbe collegata una buvette gestita dal gruppo Sfizzicariello, ma essendo privi di finanziamenti pubblici, per la prima volta chiedono il sostegno dei cittadini.
Per dare una mano alla cooperativa si può fare una donazione tramite The Shiny Note srl oppure con una donazione al conto corrente intestato ad Arte Musica e Caffè
Società Cooperativa Sociale  Banca Prossima- IBAN : IT91B0335901600100000070671
BIC : BCITITMX- CONTO CORRENTE :   100000070671  

http://www.shinynote.com/story/sfizzicariello-per-u-1041

AdG

© RIPRODUZIONE RISERVATA