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venerdì 19 Aprile 2024




(R)estate a Scampia, nel nome della legalità

Grande successo per un'esperienza unica nel suo genere, organizzata dall'associazione di Ciro Corona: campi estivi nei luoghi sottratti alla camorra.

scampiaRagazzi di tutte le età per l'estate a Scampia organizzata dall'associazione (R)esistenza anticamorra presieduta da Ciro Corona: vengono soprattutto dal Nord Italia e alcuni per il secondo anno consecutivo.

L'iniziativa, organizzata insieme  a Libera, si chiama (R)estate a Scampia: «Volontariato, lavoro e cura dei campi agricoli, giardinaggio, preparazione per la vendemmia, formazione, animazione, organizzazione, inaugurazione... gavettoni!!!», promette l'annuncio diffuso sul web. Moltissime le prenotazioni, racconta Corona: «I partecipanti hanno dai 16 ai 50 anni, quest'anno abbiamo ospitato anche gruppi di famiglie, mamme, papà e figli che condividono emozioni ed esperienze». Sveglia alle 6.30, lavoro nei campi, formazione e tour nel quartiere, restituito ai suoi abitanti: questo l'intenso programma settimanale. «L'obiettivo - spiega ancora Ciro Corona - è abbattere pregiudizi e luoghi comuni su quello che è stato condannato da intellettuali borghesi come il luogo del male biblico, come terra di Gomorra. I ragazzi arrivano, incuriositi, spesso terrorizzati ma vanno via con una visione completamente diversa della realtà, senza filtri, censure, mediazioni... Scoprono che quelle che erano le terre di Gomorra oggi sono terre di speranza». I partecipanti al campo lavorano nel fondo napoletano nato da un terreno confiscato,  il fondo "Amato Lamberti". Lo scorso anno si raccoglievano le pesche - da cui è nata un'ottima marmellata - mentre quest'autunno si farà anche la vendemmia.  Il vino si chiamerà "Selva Lacandona" e sarà una Falanghina, da vendere con gli altri prodotti del "pacco alla camorra", un'attività della NCO, la Nuova Cooperativa Organizzata (strettamente collegata all'associazione). «Il campo - conclude Ciro Corona - nella parte formativa, affronta il problema del biocidio, della Terra dei fuochi, delle mafie organizzate e globalizzate. I partecipanti si rendono conto di quanto le mafie oggi abbiano più bisogno di un imprenditore o professionista al Nord che di uno spacciatore alle Vele e delle singole responsabilità soggettive del buono ed onesto italiano medio». (Ida Palisi)

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