L’Ascolto, prima di tutto

regina-coeliNasce per far fronte alla crisi della famiglia, a marzo scorso, nel quartiere San Lorenzo, uno dei più disagiati di Napoli. E’ il Centro di Ascolto alla Famiglia, promosso dalla Fondazione Opera Pia Casa Regina Coeli in collaborazione con gli Amici di Giovanna Antida e la Caritas diocesana di Napoli e supportato dall’AMI Avvocati Matrimonialisti Italiani di Napoli.

”Amare, promuovere, servire e curare le persone in difficoltà”: è secondo il carisma di Giovanna Antida, condiviso da suore e volontari della Fondazione Opera Pia Casa Regina Coeli che, nel chiostro di via San Gaudioso, 2, nasce il Centro di Ascolto alla Famiglia diretto da Suor Alfonsina Gatti.
“Eravamo partiti con l’idea di un centro di ascolto alla persona, ma ci siamo resi conto che oggi più che mai è venuta meno la funzione della famiglia come guida e contenimento emotivo degli umori individuali, anzi la famiglia manifesta segni di violenza, lamenta grossi disagi, appare disorganizzata e destrutturata. La crisi investe la famiglia sotto tutti gli aspetti, economici, sociali, etici, ma in città non esistono progetti che la sostengano in modo trasversale. La nostra iniziativa è dunque una goccia nell’oceano, ma l’oceano è pur fatto di tante gocce”, racconta la coordinatrice del progetto Suor Aurelia Suriano.
Il Centro di Ascolto alla Famiglia si inserisce tra le attività della Fondazione Opera Pia Casa Regina Coeli, che ne è il gestore e ne assume le finalità, che si concretizzano seguendo tre linee di intervento: educativo, artistico-culturale; socio-sanitario; spirituale-carismatico. Nasce, soprattutto, come parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa (POF) e come supporto alle famiglie degli alunni dell'Istituto Comprensivo Paritario Regina Coeli di Napoli e alle donne ospiti di Casa Antida.

Obiettivo del Centro di Ascolto è fornire opportunità di crescita e di fuoriuscita dal disagio attraverso un accompagnamento mirato e informazioni sull’accesso ai servizi presenti sul territorio; gestito da professionisti volontari con la collaborazione dei giovani del Servizio Civile, è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Presso la struttura di Regina Coeli sono attivi: un servizio legale dedicato alle famiglie gestito dagli avvocati dell’AMI, avvocati matrimonialisti italiani, di Napoli presieduto dall’avv. Valentina De Giovanni; il supporto psicologico curato dal dott. Antonio Ricciardi; un ambulatorio ginecologico diretto dalla dott.ssa Giulia Zinno; un ambulatorio medico che offre consulenza e cure mediche a persone in attraverso la presenza di una suora infermiera ed un medico; il servizio di cure domiciliari gestito dalle suore infermiere; un banco farmaceutico che raccoglie i medicinali e che si propone di educare contro lo spreco.
Da marzo si sono rivolte al Centro già 50 persone, la maggioranza donne, spesso vittime di violenza psicologica o con problemi psichiatrici, alcune delle quali sono state indirizzate ai servizi esterni  come Ipazia, lo sportello della Caritas per donne vittime di violenza.  
La forte domanda di aiuto è dovuta alla composizione sociale del quartiere San Lorenzo che assieme ai quartieri Poggioreale, Vicaria e Zona Industriale, forma la quarta Municipalità del Comune che ha un’alta presenza di popolazione anziana, in particolare il quartiere San Lorenzo ha il 51,0% di anziani. San Lorenzo comprende una popolazione di 49.275 abitanti, con una presenza di numerose famiglie che appartengono ai gruppi sociali più deboli e vivono in condizioni abitative precarie, con alti tassi di disoccupazione ed elevata presenza di popolazione straniera. Il 18% della popolazione straniera presente a Napoli risiede in questa Municipalità, in particolare al suo interno, il quartiere con un maggior numero di stranieri è San Lorenzo.
I volontari del progetto accolgono la persona nella sua unicità con discrezione, attenzione e fiducia  nelle sue capacità, rispettando le sue scelte. Lavorano in sinergia sia al loro interno che con la rete dei servizi presenti sul territorio in atteggiamento di collaborazione, di confronto e di  verifica. “Più che mai è necessario un approccio multidisciplinare ai problemi delle famiglie - commenta Suor Aurelia-. Oltre a fornire consulenza ci proponiamo di formare i suoi membri, in particolare stiamo lavorando sull’identità genitoriale e sul dialogo intergenerazionale”.
Grande attenzione viene posta infatti all’infanzia negata, per questo è stato attivato il progetto “Oltre il confine”, aperto ai bambini in difficoltà dai 3 a 13 anni: vuole offrire ai bambini del quartiere che vivono per strada lo spazio verde del bellissimo chiostro e una serie di attività pomeridiane: laboratori di recupero scolastico, corsi di ricamo e pittura, attività sportive, giochi di gruppo e attività aggregative gestite da animatori professionisti in collaborazione con alcuni genitori, esempio emblematico è il laboratorio di aquiloni realizzato da un papà. Il progetto si propone di eliminare fenomeni di marginalizzazione e di esclusione dei minori e, attraverso i diversi laboratori, intende offrire soprattutto “metodi e strumenti” per concorrere a realizzare un quartiere, una città, un’umanità che vola verso valori alti di condivisione, di servizio e di reciproco amore e tolleranza.
Per sostenere un progetto così complesso si realizzano iniziative di sensibilizzazione quali “Ami per i ragazzi a rischio”  che si terrà nel bel Chiostro di Regina Coeli, mercoledì 25 giugno.

AdG

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