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Sabato 20 Aprile 2024




Nasi rossi, bolle di sapone e stelle filanti: per la prima volta la clownterapia è a domicilio

Una ragazzina disabile di Napoli è la prima a beneficiarne.  

clown-terapia-2Nasi rossi, bolle di sapone e stelle filanti: parte a Napoli il primo intervento domiciliare di clownterapia. “Si tratta di un progetto che nasce dalla collaborazione tra il gruppo di imprese sociali Gesco e l’associazione Scopriamoci Clown, che hanno firmato un protocollo di intesa nell’ambito del servizio di Assistenza Domiciliare a disabili e ad anziani del Comune di Napoli” spiega Rosanna Di Fiore, coordinatrice del servizio e volontaria dell’organizzazione nata nove anni fa nel capoluogo campano.

“Casa Clown”, questo il nome del progetto, si rivolge ai disabili e agli anziani già utenti del servizio gestito sul territorio cittadino dalle coop di Gesco (Accaparlante, Novella Aurora, Fisiomedical, L’Uomo e il Legno) con Gis Onlus e Napoli Sociale. Da oggi per loro i sorrisi, i giochi, i palloncini e la magia dei clown Tatì e Scikky sono a domicilio.

Così come è già avvenuto lo scorso 5 giugno per la piccola I., 13 anni, una ragazza del Vomero che soffre di una grave forma di disabilità che la costringe a letto. “L’abbiamo trovata come una principessa distesa sul suo letto, che aveva bisogno del soffio magico del clown per svegliarsi”, racconta la Di Fiore. “Vista la sua condizione particolare – continua - abbiamo studiato un intervento ‘aereo’, trasformando la sua stanza in una camera magica, con un cielo stellato e un gioco di luci colorate che le ha fatto brillare gli occhi. E poi volteggi di fazzoletti e una cascata di stelle filanti”. Per la prima volta, ha riferito Emma Farina, volontaria di Scopriamoci Clown che segue la piccola e conosce benissimo la famiglia, I. non  ha solo sorriso, ha riso. Emozionata lei, contentissimi i genitori che hanno assistito estasiati allo spettacolo, secondo la ricostruzione di Rosanna Di Fiore, che sottolinea: “Si tratta di un intervento che arricchisce non solo chi lo riceve, ma anche chi lo realizza”.

Nella performance creativa è il clown stesso a diventare “strumento” del benessere e del buonumore del destinatario della terapia: il suo linguaggio universale ed immediato riesce a delineare un percorso immaginifico attraverso il racconto improvvisato. “Lo scopo è quello di creare dei momenti unici e magici, che restino tali nella memoria – dice Rosanna Di Fiore – Così, abbiamo previsto un massimo di 3 incontri, ognuno della durata di 30 minuti, effettuati a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro, anche se ho paura che difficilmente riusciremo a stare in tempi così stretti”. È una vera e propria novità per Scopriamoci Clown, che per la prima volta va a casa delle famiglie. L’associazione, infatti, ha sempre lavorato, e lavora ancora, negli ospedali: prima al Cardarelli, poi nei reparti oncologico e diabetologico del Policlinico Vecchio, e in quello pediatrico del Santobono. Adesso, grazie all’incontro tra lo spirito volontaristico di un’associazione made in Naples e un servizio storico della città, grandi e piccini potranno avere il loro “clown a domicilio”. 

Per maggiori informazioni:

http://www.gescosociale.it/

http://www.scopriamociclown.com/

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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