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Giovedì 25 Aprile 2024




Dall’estrazione della bava di lumaca, alle caramelle al vino

Il premio Oscar Green 2013 per le aziende agricole under 40.

lumacaE’ la Campania delle idee, del talento e dell’innovazione: Oscar green 2013, la VII edizione del premio promosso da Coldiretti giovani impresa, rende omaggio a donne e uomini under 40 che hanno scommesso in agricoltura proponendo nuovi e innovativi modelli di sviluppo per le loro imprese.

‘Il bello della Campania’ e’ il tema scelto per l’edizione 2013 che ha visto assegnati 10 premi. Tra questi, tanti i progetti che coniugano innovazione e recupero del patrimonio agricolo campano come il vincitore della categoria “Non solo Agricoltura”, Bartolo Coppola dell’Az. Agr. Coppola Ferdinando - Sant’Antonio Abate che coltiva rose profumate utilizzabili anche per la cosmesi, o quello della categoria “In-Filiera” assegnato a Generoso Aito della Soc. Agr. Aito Helix Sarno (SA) che effettua l'estrazione della bava di lumaca utilizzabile in campo alimentare, cosmetico e farmaceutico. Premiato con la “Menzione Speciale Paese Amico” un progetto ad alto valore sociale: quello dell'istituto Filangieri che ha dato vita al laboratorio ‘CreAttivo’ di didattica espressiva e formativa orto florovivaistica con alcuni alunni disabili.
La campagna può essere una valida alternativa per i giovani ai ritmi frenetici della vita cittadina,ha pensato questo Marilena Aufiero della Cantina Bambinuto soc. agr. Santa Paolina vincitrice del premio speciale “Il bello della Campania”.Lei che aveva scelto tutt’altra vita: lo studio della legge e una promettente carriera di avvocato, nel 2009, ha fatto una scelta radicale: dedicarsi alla produzione di vini recuperando la tradizione familiare e innovando allo stesso tempo l’azienda. Marilena si è inventata le caramelle e le marmellate al Greco di Tufo e di Aglianico, in collaborazione con una primaria azienda pasticciera. 

Secondo le proiezioni di Coldiretti Campania, il ‘bello’ della produzione agricola potrebbe tramutarsi anche in business. Da un recente studio è infatti emerso che solo valorizzando le DOP e IGP si possono creare 25.000 nuovi posti di lavoro in regione e che proprio le aziende giovani potrebbero fornire un apporto fondamentale dato che hanno una capacità di fare economia tripla rispetto alle aziende condotte da imprenditori più anziani.

‘‘I numeri della Campania parlano chiaro – dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo - in un momento di forte recessione economica, l’export dei prodotti agroalimentari campani e’ valso 2,1 miliardi di euro nel solo terzo trimestre 2012, più di quanto fatto nell’intero 2011. Tutto il comparto è una vera e propria miniera d’oro, per lo sviluppo dei territori e in termini occupazionali e di qualità della vita. Le imprese giovani – dicono Masiello e Sorbo - sono ancora più abili a sfruttare queste enormi opportunità e per questo è fondamentale creare attorno a loro un sistema che renda più semplice il lavoro, che sburocratizzi un sistema ancora troppo farraginoso e che valorizzi al massimo le loro potenzialità’’.

I numeri. Secondo Coldiretti Campania, sono 160mila i giovani imprenditori agricoli under 40 in Italia, 1 su 10, e la Campania, assieme alle altre 3 regioni ‘convergenza’ Calabria, Sicilia e Puglia, ha il maggior numero di giovani imprenditori: oltre 14mila, l’8,7% del totale italiano.

In agricoltura lavora oltre il 12% dei giovani imprenditori del Paese, inferiori solo ai loro coetanei che operano nelle costruzioni e nel commercio, ma superiore ai titolari di attività manifatturiere, il 5,5%, e finanche superiore all’insieme dei comparti del cosiddetto terziario avanzato - informazione-comunicazione, finanziario-assicurativo, immobiliare, professionale-scientifico-tecnico e servizi alle imprese – che si attesta al 10,6%.

Mentre poi il settore industriale ha subito un vero e proprio crollo del tasso di occupazione, - 3,9%, quello agricolo, spiegano da Coldiretti Campania, ha tenuto meglio con una riduzione appena dello 0,7%. E non solo. Per ogni nuova attività industriale se ne creano quasi 3 in campo agricolo e il numero di imprenditori agricoli italiani è nettamente superiore alla media europea: in Italia 6 titolari di aziende ogni 1000 giovani, in Europa 2,3 per 1000.

Ma qual è la forza delle imprese condotte dai giovani? Secondo un recente studio di Coldiretti Campania, le imprese giovani hanno un fatturato più alto e sono capaci di muovere maggiormente l’economia grazie alla propensione agli investimenti e all’innovazione. I numeri lo confermano: le imprese condotte da under 29 hanno una produzione lorda vendibile (plv) di 52.000 euro, quelle tra 30 e i 40 di 26.300, quelle con titolari di oltre i 60 anni di 16.800 euro.

Possibilità e difficoltà di nuove strat up. Secondo le proiezioni Coldiretti Campania, si dimostra che l’agricoltura campana è una vera e propria miniera d’oro: solo valorizzando le DOP e IGP si possono creare 25.000 nuovi posti di lavoro nella regione.
‘‘La Regione Campania è vicina ai giovani che vogliono fare impresa- sottolinea Fulvio Martusciello, assessore regionale alle attività produttive-. Non esiste sviluppo competitivo senza un'adeguata azione di supporto a chi contribuisce alla crescita portando entusiasmo, idee ed energie progettuali nuove. Abbiamo appostato per la creazione di nuove imprese risorse pari a 75 milioni di euro nell'ambito del Piano di Azione e Coesione. Puntiamo a far crescere una nuova generazione di imprenditori, che sappia fare la differenza, sia nei settori ad alta densità di conoscenza, che in quelli di eccellenza e votati all'alta qualità. Li supporteremo attraverso i servizi della Rete Regionale degli Incubatori, che si occuperà proprio di mettere a sistema l'offerta regionale in tema di servizi per le start up, erogando sostegno e servizi efficaci e di qualità ai giovani potenziali imprenditori’’.

In realtà, chiarisce Maurizio Maddaloni, presidente di Unioncamere Campania: “avviare un’attività agricola per un giovane costa ancora troppo e, a livello nazionale come in ambito regionale, le politiche di incentivazione per favorire start up agricole sono insufficienti o comunque non in grado, nonostante gli sforzi in Campania dell’amministrazione regionale, di invertire questa rotta. Come sistema di rappresentanza istituzionale delle imprese siamo pienamente coinvolti in tutti i processi di incentivazione di nuove attività imprenditoriali a favore delle nuove generazioni. Avviare un’attività e progettare il futuro, deve poter significare meno burocrazia, più accessibilità ai finanziamenti europei e al credito”.

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