| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Sabato 20 Aprile 2024




"S.C.U.O.L.A. ... TUTTI INSIEME”

Quando la rete è già un ottimo punto di partenza.

arcobaleno"S.C.U.O.L.A. ... TUTTI INSIEME - Spazio da Condividere, Universo da Organizzare, Luogo da Abitare" è il titolo-che è tutto un programma- del progetto PON POR FSE “Competenze per lo Sviluppo” che ha lo scopo di "Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l'inclusione sociale" attraverso lo "sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e la creazione di prototipi innovativi".

Ad aggiudicarsi il progetto della VI Municipalità autorizzato dal MIUR e finanziato in gran parte con risorse della Comunità Europea quattro scuole – 48° C.D. Madre Claudia Russo, che ha anche il ruolo di scuola capofila, l’I.C. 47° Sarria-Monti, l’I.C. 83° Porchiano-Bordiga, l’I.S.I.S. Livatino - e da tre associazioni - l’Associazione Onlus Arcobaleno, l’Associazione Culturale Mediateca di Napoli Il Monello, l’Associazione Culturale Gioco, Immagine e Parole.
Quella che sta per partire è una scommessa importante: realizzare un vero e proprio prototipo di azioni educative che possa dare risultati significativi in un’area come quella dei quartieri di Barra, S. Giovanni a Teduccio e Ponticelli, situata alla periferia Est della città e caratterizzata da una situazione socio-ambientale disagiata per la maggior parte delle famiglie, elemento che si riflette sul livello culturale dei suoi abitanti. Il punto di forza del progetto è che la rete delle realtà coinvolte è preesistente e che può vantare un’esperienza di lavoro sinergico maturata sul campo.

La rete. “Le scuole coinvolte sono tra quelle che hanno partecipato al progetto “Mi perdo ma non mi disperdo” per il sostegno a bambini provenienti da contesti familiari difficili e che ha visto il coinvolgimento di scuole, Asl, servizi sociali e municipalità. Noi insegnanti tessiamo tutti i giorni la tela di Penelope, ma quando i bambini tornano a casa, la tela viene scucita dal contesto familiare precario e i bambini risultano sdoppiati come dott. Jekil e Mr. Hyde. Se non li facciamo stare bene a scuola, i bambini abbandonano presto e saranno sconfitti ed emarginati a monte.

La priorità è quella di affrontare lo scollamento, la disaffezione, la demotivazione e a questo scopo la rete è essenziale”, spiega Rosa Seccia, dirigente del 48° Circolo Madre Claudia Russo, che è l’ente capofila del progetto.

Il progetto. "S.C.U.O.L.A. ... TUTTI INSIEME” durante l’orario curricolare e il pomeriggio, coinvolgerà 300 allievi “a rischio dispersione” attraverso 1200 ore di attività diversificata a seconda dei diversi target che contempleranno una serie di attività ludiche e formative come il teatro, l’arrampicata libera, la riprogettazione degli spazi, la cucina. Proprio per evitare l’effetto “tela di Penelope” fondamentale risulta il coinvolgimento nel progetto, oltre che dei bambini anche di genitori e insegnati, target strumentali del progetto. I primi parteciperanno a 20 ore di attività di sostegno alla genitorialità, che potranno aumentare, a seconda della disponibilità degli stessi. Per gli insegnanti sono previste 10 ore di formazione.
La scelta di coinvolgere i target strumentali è la risposta ad un bisogno evidenziato anche dai dati statistici: da un'analisi effettuata dall'Amministrazione Comunale - in collaborazione con la ASL Napoli 1 distretto 32 e l'ISTAT - per la definizione del Profilo di Comunità relativo agli anni 2010/2012, si è evidenziato che negli anni presi in esame la percentuale di nati da madri con istruzione inferiore o uguale a 8 anni di studio è del 42,5% e quella di madri con istruzione elementare è del 4,9% contro il dato napoletano pari al 6,5%. Nella Municipalità n. 6 il dato più alto (circa 56%) è quello relativo al diploma di scuola media inferiore e la percentuale dei laureati è nettamente inferiore a quella relativa al livello cittadino.

Combattere la dispersione a partire dalla scuola dell’infanzia. Per la prima volta una misura della Comunità Europea coinvolgerà i bambini della scuola dell’infanzia. “E’ già nei primissimi anni- confida Seccia-, che noi insegnanti siamo attenti ai “campanelli d’allarme” del disagio sociale e psicologico dei bambini ed effettivamente notiamo “eventi sentinella”, come la frequenza saltuaria che se non si affrontano potrebbero tradursi in disaffezione per la scuola”.
“Quello che ci preme è stabilire una relazione tra insegnanti e allievi e genitori, obiettivo che si raggiunge attraverso i laboratori”, spiega Rosangela Luiso, dirigente del I.C. 83° circolo che funge anche da centro di formazione per gli adulti.

L’importanza dello spazio. Il degrado ambientale e architettonico della periferia napoletana fa da specchio al degrado sociale e culturale, perciò S.C.U.O.L.A. punta a recuperare la motivazione a stare a scuola come “luogo amico”, spazio da condividere, attraverso la progettazione partecipata per la riqualificazione degli spazi interni ed esterni delle scuole.
 “Ponticelli si prefigura una zona disagiata già dal punto di vista architettonico – chiarisce Rosangela Luiso-: agglomerati urbani privi di servizi, casermoni tristi, testimoniano difficoltà sociali che ci impegnano quotidianamente. Di solito si perde colore via, via che si passa dalla scuola dell’infanzia alle scuole di ordine superiore. Noi pensiamo che non solo le scuole primarie debbano essere colorate, ma tutte. Per questo abbiamo previsto nell’ambito del progetto la realizzazione di murales e mosaici. Utilizzando la metodologia della progettualità partecipata per abbellire gli spazi pensiamo di rivalutare agi occhi dei ragazzi la scuola come luogo di aggregazione, di gioia e di narrazione”.
La promozione della creatività e dell’espressione degli “spazi interiori” oltre che di quelli esterni, caratterizza già tutte le associazioni coinvolte nella rete. “Noi siamo partiti senza una sede- racconta Giacomo Langella dell’associazione Arcobaleno Onlus-, incontrando in strada i ragazzi e il fatto di non avere un luogo fisico è diventata una nostra caratteristica e in un certo senso un punto di forza: pensiamo sia importante cosa si fa e non dove lo si fa. Il luogo dell’arte, del gioco e delle relazioni è prima di tutto il luogo dell’anima”.

A testimonianza del fatto che anche nel cemento possono nascere i fiori, la splendida esperienza dell’Arci Movie che da 20 anni attraverso il cinema e il video making coinvolge i ragazzi di Ponticelli. Costola di Arci Movie è la Mediateca il Monello, creata nel 2003 in una masseria del ‘700 che si staglia contro i palazzoni grigi del quartiere e che oggi conta 7.000 film e 1.000 soci.
“Ponticelli è un quartiere molto vasto e forse il più disastrato dei tre coinvolti nel progetto- riferisce Roberto D’Avascio, presidente della Mediateca-. Ma le disgrazie si bilanciano con i “fiori””. Tra questi c’è la Mediateca”.

Essenziali i fondi europei. Il progetto è stato battezzato da un ricercatore illustre: Luciano Monti, docente di Politica Economica Europea della LUISS Guido Carli, che insieme ai suoi allievi ha valutato il progetto nell’ambito del percorso “Il disagio sociale, la lotta alla disoccupazione e l’inclusione sociale”del laboratorio didattico “Cantieri d’Europa” dell’Università LUISS Guido Carli. Il professore Monti sottolinea: “punto di forza del progetto è la rete tra scuole e associazioni preesistente e ben strutturata, mentre la sua criticità è una misura biennale che sarebbe dovuta già partire nel 2012, ma parte solo oggi. Di fatto l’autorizzazione è arrivata solo ad aprile”.
Nonostante le lentezze burocratiche e i ritardi del cofinanziamento locale dei progetti europei, “se non ci fossero i fondi europei non sapremmo come fare- dice la dirigente del 48° circolo-. Dal 2007 non avevamo avuto finanziamenti. Questo è una boccata di ossigeno”.

 “Il problema della carenza fondi- chiarisce Rocco Gervasio, referente regionale PON USR per la Campania-, potrà essere meno pressante d’ora in poi grazie alla programmazione europea 2014-2020 che ha un occhio più attento proprio al contrasto della dispersione. Il ministero invita a proporre qualcosa di nuovo, partendo però da reti consolidate di associazioni che possono lavorare insieme già a partire dalla progettazione. Sul territorio campano sono state riconosciute 64 reti che realizzeranno dei prototipi che possano diventare un modello significativo per altre scuole. E se i prototipi funzionano diventeranno stabili grazie ai fondi strutturali”.

AdG

pdfIl progetto in dettaglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale