Il successo della comicità senza parolacce degli Oblivion

Tra il Quartetto Cetra e i Monty Piton, il gruppo arriva a Napoli.

oblivion-1Tra il Quartetto Cetra, Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber e i Monty Python, stanno gli Oblivion. Diventati famosi sul web grazie a divertenti ed ironiche parodie dei classici della tradizione letteraria come "I promessi sposi", "La divina commedia" e "Pinocchio" sintetizzati in velocissimi musical, sono a Napoli, Teatro Bellini fino al 24 marzo con "Oblivion Show 2.0 – il sussidiario", con la regia di Gioele Dix.

La formazione teatral-musicale è nata dal lavoro di Graziana Borciani, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli, cinque provetti musicisti che si cimentano in una forma di spettacolo che unisce riferimenti alti, storia della musica e della letteratura italiana, vintage e pop, mescolando Dante con Lucio Battisti, Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare in un crescendo di comicità che sa sorprendere ed entusiasmare generazioni diversissime. Ne parliamo con Davide Calabrese, autore, assieme a Lorenzo Scuda, di testi che sono congegni ad orologeria.

I vostri spettacoli sono un compendio di musica e comicità, in cui i riferimenti culturali si combinano con l’attualità. Come decidete i temi su cui realizzare queste parodie-cabaret?

“Il nostro spettacolo è un work in progress. Ad esempio, dopo la proclamazione del nuovo Papa abbiamo inserito un riferimento nello spettacolo della stessa sera. Lo stesso faremo a Napoli: siamo abituati ad aggiornarci sull’attualità e modifichiamo i nostri piani anche alla mezz’ora, ci piace fare riferimenti e rimandi alle situazioni che viviamo. Allo stesso tempo però porteremo in scena una versione inedita dei Promessi Sposi e dietro di noi, sul palco, comparirà il lavoro di vari gruppi che hanno replicato la nostra iniziativa su YouTube. Mettiamo assieme i riferimenti, ma anche i mezzi e i partecipanti ai nostri spettacoli: la sfida è unire teatro, internet e pubblico”.

E proprio del pubblico vogliamo parlare: uno zoccolo duro di adolescenti che adorano i vostri video e di adulti che conoscono la storia della musica italiana e apprezzano i vostri rifacimenti.

“C’è un gap fortissimo nel nostro pubblico, composto da persone di età diversissime, ma questa cosa si può superare uscendo dalla rete e portando lo spettacolo in giro per l’Italia. In Campania, per i “Promessi Esplosi” abbiamo fatto solo matinée appositamente per le scuole: anche questo ci aiuta ad unire”.

I vostri spettacoli sono divertenti ed irriverenti e hanno una certa dose di critica sociale, eppure mantenete una pulizia di linguaggio: non c’è una parolaccia, ad esempio.

“La critica sociale è fondamentale per noi, siamo persone vere e critiche con ciò che è la nostra realtà. Con i nostri mezzi cerchiamo di fare riflessioni anche feroci, salvaguardando però l’eleganza: non facciamo battutacce”.

Gli Oblivion saranno a Napoli per la prima volta al Teatro Bellini di Via Conte di Ruvo, 14, dal 19 al 24 marzo (per info: www.teatrobellini.it) e ne sono molto felici: “Napoli è la città del café chantant, molti dei nostri riferimenti culturali sono qui, e li omaggeremo all’interno dello spettacolo”.

RF

Video: http://youtu.be/bEZPSHjSa3Y

© RIPRODUZIONE RISERVATA