Una fattoria per “Fuori di Zucca”

Ad Aversa dà lavoro a ex detenuti e tossicodipendenti.

fuori-di-zuccaTre ettari di terreno, un orto, galline, conigli, anatre e due asini, all’interno del parco dell’ex manicomio civile di Aversa, nei luoghi in cui un tempo si consumava il dramma degli internati, da tre anni un gruppo di ragazzi ha dato vita alla fattoria sociale “Fuori di Zucca”.

Oggi vi lavorano 15 persone e 20 collaboratori, in maggioranza ex detenuti e tossicodipendenti assunti dopo percorsi di reinserimento. “Quando abbiamo proposto questo progetto un dirigente del Comune ci diede dei matti, ecco perché ci chiamiamo così. Si è dovuto ricredere”, spiega Giuliano il responsabile della struttura.

Con settantamila euro hanno rimesso a nuovo una delle pertinenze dell’ex manicomio, trasformandola in un piccolo ristorante. Poi hanno provveduto a bonificare il terreno, ottenendo il riconoscimento per le produzioni biologiche. I quattro soci originari hanno fatto tutto da soli. “Venivamo da anni di volontariato, poi abbiamo pensato che questo impegno potesse trasformarsi in qualcosa di più concreto”, racconta Giuliano, “Ognuno di noi aveva una competenza e abbiamo fatto la ristrutturazione con le nostre mani”. Così hanno fondato una cooperativa, “Un fiore per la vita”, e insieme alla Coop “Il Millepiedi” hanno dato avvio all’esperienza della fattoria sociale.

Nella cittadella dei “matti” che rinchiudeva migliaia di persone, simbolo di malattia e sofferenza, Fuori di Zucca è uno spicchio di vita sana, svago ed educazione. Sono tante le famiglie che qui vengono a passare il tempo all’area aperta, in una città, Aversa, dove non c’è un solo parco pubblico. Qui possono partecipare ai laboratori pratici in cui si semina, raccoglie, si trasformano i prodotti e  infine gustare pietanze tradizionali. Molte anche le scuole, di ogni ordine e grado, che realizzano dei progetti per consentire ai ragazzi di avvicinarsi alla natura attraverso la pedagogia dell’imparare facendo. “Vogliamo coinvolgere il territorio in un percorso di comprensione dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia dell’ambiente e del corretto consumo alimentare”, dice Fabio uno dei primi soci fondatori.

In tre anni i soci sono diventati sei, con 15 dipendenti e una ventina di collaboratori. In maggioranza sono ex detenuti ed ex tossicodipendenti affidati alla cooperativa per percorsi di reinserimento lavorativo. “La prima presa in carico l’abbiamo avuta ancor prima che terminassimo i lavori di ristrutturazione. Oggi Salvo è uno dei sei soci fondatori”, racconta Giuliano, “Crediamo che far lavorare e rendere produttive persone in difficoltà sia l’approccio che restituisce la vera dignità. Con l’auto-impresa stiamo costruendo un meccanismo che ci consente di auto sostenerci e di offrire opportunità di inserimento definitivo a chi ci viene affidato”.

I numeri lo testimoniano. La cooperativa fattura 700mila euro all’anno. Oltre alla fattoria e al ristorante è stato realizzato un impianto di serre per la produzione di piante aromatiche tipiche (basilico napoletano, genovese, rosso, timo, citronella, rosmarino, lavanda, maggiorana, origano,salvia) che fornisce ristoratori di tutta Italia. “Poi progettiamo, realizziamo e ci occupiamo della manutenzione di aree verdi, sia di spazi pubblici, sia di giardini privati”, dice Fabio.

La novità del 2012 è la creazione del consorzio Nuova Cooperazione Organizzata, una rete che unisce Fuori di Zucca ad esperienze analoghe sviluppate su Beni Confiscati di Sessa Aurunca, San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe. Una filiera produttiva che coniuga l’agricoltura biologica, la cucina tipica e il contrasto alla camorra. “Con Peppe Pagano della Nco, Simmaco e Mirella (i gestori dei beni confiscati n.d.r.) proviamo a proporre in territori dove è forte la presenza della criminalità un modello di impresa alternativo”. Insieme hanno realizzato “Un pacco alla camorra” con prodotti realizzati da associazioni e cooperative che gestiscono beni confiscati nel casertano e insieme offrono servizi di catering. Già sono due le aziende che hanno affidato a Fuori di Zucca il servizio per la mensa aziendale. E per il prossimo anno, con un progetto a lungo termine, sono attese alla fattoria trenta persone per programmi di reinserimento. “Sarà difficile ma speriamo di riuscire a offrire un’opportunità duratura a tutti”, dice Fabio, “Il nostro sogno è di trasformare tutta l’area dell’ex manicomio in una città del sociale”.

La Fattoria è in via Linguiti 54, Parco della Maddalena, Aversa. Per info tel: 081 8149433, mail: unfioreperlavita@yahoo.it

LR

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