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Sabato 20 Aprile 2024




Save The Children contro la dispersione scolastica

Il progetto “Fuoriclasse” per la II e IX Municipalità.

scuola mediaCosa fare in una città dove i bambini e i ragazzi si trovano spesso a chiedersi: mi serve andare a scuola? Quali prospettive ci sono per i minori cui il percorso scolastico sembra non interessare? L’apatia tra i banchi di scuola, il senso di inadeguatezza come conseguenza del non sentirsi all’altezza di ciò che viene richiesto, sono problemi cruciali da affrontare e Save The Children sta provando a farlo anche qui in Campania.

Il Campania, secondo dati ISFOL, ci sono 22.733 bambini “dispersi” (8,1% della popolazione regionale in età scolare), un dato molto elevato in valori assoluti, in quanto corrisponde a circa il 20% del totale nazionale. Il progetto “Fuoriclasse”, una nuova modalità di intervento contro la dispersione scolastica, strategicamente rilevante data la conduzione in partenariato con altre associazioni e la replicabilità, coinvolge 13 istituti scolastici italiani, rivolgendosi complessivamente a 750 studenti/esse, a 300 docenti e a circa 1500 genitori degli alunni coinvolti. In particolare, a Napoli il progetto riguarda la II e la IX Municipalità, rispettivamente Avvocata-Mercato-Pendino e Pianura-Soccavo in cui il tasso di dispersione è pari all’11,2% ed al 12,5%: queste realtà sono state già coinvolte in attività sul tema durante l’anno scolastico 2011/2012 e oggi l’intervento progettuale proposto prevede altri due anni di attività, operando con le scuole primarie e secondarie di I grado. Si tratta, in pratica, di accompagnare i tre attori principali per la lotta alla dispersione scolastica, ragazzi, docenti e famiglie, a partire dal IV anno delle scuole primarie e dal II anno delle scuole secondarie, snodi importanti per le carriere scolastiche dei ragazzi.

Ma come si interviene? È necessario concentrarsi sui diversi fattori che compongono il problema, non solo lo studente, ma anche il sistema scolastico, la famiglia, il territorio, la devianza, la povertà culturale del contesto. La struttura dell’intervento proposto da Save the Children vuole favorire l’apprendimento attraverso diverse attività come il sostegno allo studio ma anche laboratori sulla motivazione focalizzati sulla peer education con la realizzazione di servizi da mandare in onda sulla web radio di Save the Childre Underadio e diffondere mediante canali idonei come il portale Ahref e Rai Scuola. Anche le attività con i docenti sono importanti, con la formazione su Pedagogia dei Diritti, Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza,  Principio di partecipazione dei ragazzi per favorire il loro coinvolgimento nelle attività progettuali che vedono anche la loro partecipazione. Inoltre è prevista una sezione sulla Child Safeguarding Policy (CSP) e le procedure di intervento adottate da Save the Children in caso di abuso o sospetto abuso su di un minore, per offrire loro maggiori strumenti per la gestione di situazioni complesse in classe.  Il progetto prevede anche attività rivolte alle famiglie, riconoscendo l’importanza di motivare anche i genitori verso il diritto allo studio e il riconoscimento del valore della scuola. Nella nostra regione, inoltre, il contrasto alla dispersione scolastica è importantissimo nell’ottica della lotta contro la criminalità organizzata: “Intervenendo con azioni di contrasto alla dispersione scolastica si vuole anche provare ad arginare il percorso che potrebbe condurre i ragazzi verso l’illegalità fatta non solo di criminalità organizzata, ma anche di lavoro nero, e piccoli furti e spaccio”, spiegano gli organizzatori. Per questo motivo, per diverse attività si lavorerà assieme a “Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Ma forse i partner più importanti del progetto sono gli stessi istituti scolastici coinvolti, quasi a sottolineare il loro ruolo decisivo nel contrasto alla dispersione scolastica.

Raffaella Ferré

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