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Sabato 20 Aprile 2024




Dallo Sri Lanka i pionieri del "porta a porta"

centrodirezionaleDa dieci anni tre ragazzi cingalesi raccolgono i rifiuti dai condomini del centro direzionale: separando sempre vetro, plastica e organico. E a dispetto dei cumuli di rifiuti nei sotterranei dei grattacieli, il quartiene è tra i più virtuosi di Napoli nella raccolta differenziata, con medie mensili superiori al 70 per cento.

Puntuale suona il citofono: . Una voce esotica, ma familiare per i condomini delle torri del centro direzionale. Ormai è un’abitudine, cominciata nella notte dei tempi dell’emergenza rifiuti. All’altro capo c’è’ Camillo che è venuto a raccogliere l’immondizia, rigorosamente differenziata. Vetro, plastica, organico e indifferenziato, non si sgarra, a giorni e ore stabilite, sempre in orario. Sale e riscende i piani dei grattacieli, bussa ad ogni porta, ritira i sacchetti e li deposita negli appositi contenitori nei garage.

Camillo sono tre. Vengono dallo Sri Lanka, uno di loro è una donna. Quel nome se lo era dato il primo ad aver citofonato, poi lui è tornato al Paese natale. Ed è rimasta la parola d’ordine per i due connazionali che a turno ne hanno preso il posto. In origine svolgevano lavori domestici in alcuni appartamenti della city, poi l’idea di arrotondare i guadagni così. Un modo diverso, futuristico e discreto, rispetto ai tanti lucratori privi di scrupoli dell’affaire rifiuti.

“Con loro abbiamo cominciato da subito la differenziata, quando furono introdotte le campane – racconta un condomino – Ricordo che all’inizio c’erano ancora le lire dieci mila al mese, poi convertirono il prezzo in euro, senza arrotondamenti, al centesimo”. Nel 2009 il centro direzionale fu inserito nella sperimentazione del porta a porta, con buste colorate, bidoni nei garage e giorni di ritiro fissati dall’Asia. I cingalesi non si sono però persi d’animo e sono ancora loro a far su e giù per le torri con i sacchetti. Da subito i risultati, forse in ragione della lunga pratica imposta dai Camillo, sono stati ottimi. La raccolta differenziata si è attestata fin dai primi mesi su livelli superiori alla soglia fatidica del 70 per cento, con punte vicine all’85. Eppure non si direbbe: i lunghi rettilinei e le viuzze sotterranee che si snodano tra i sotterranei dei grattacieli, ad ogni emergenza, si trasformano in vere e proprie discariche. Colpa di chi viene da fuori a buttare la “munnezza”, sostengono i condomini.

Quando un giorno l’incubo di sacchetti, percolato e puzza asfissiante sarà passato, da queste parti forse qualcuno si ricorderà di quei tre pionieri, i cingalesi che si facevano chiamare Camillo.

Luca Romano

1 Luglio 2011

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