Figli in famiglia, Il Wedding Planner a costo zero

Wedding-Planner«I vestiti sono usati e riadattati dalle sarte. In base al gusto e alle richieste della sposa possiamo aggiungere pizzi, ricami. Il ricevimento si tiene all’aperto, in bel giardino. Abbiamo gazebo, tavoli, tutto quello che occorre. A occuparsi del catering sono ragazzi della scuola alberghiera. Le bomboniere, le partecipazioni, invece, le realizziamo nel laboratorio di falegnameria con i ragazzi che partecipano alle attività extrascolastiche. C’è anche la possibilità di fare con noi la lista nozze, l’allestimento floreale o di pensare all’animazione per i bambini che saranno presenti al ricevimento: qui di bambini ce ne occupiamo quotidianamente. E abbiamo anche un bravo fotografo!».

Carmela Manco, da anni impegnata in progetti di recupero nelle periferie della città con l’associazione “Figli in famiglia” ha avuto un’idea un pomeriggio, guardando la tivù: «Un programma sull’organizzazione dei matrimoni, una cosa appassionante, curata nei dettagli. Eppure, mi rendevo conto, assai dispendiosa. Si può mai spender tanto per un solo giorno nella vita, mi chiedevo, guardando lo sfarzoso ricevimento sullo schermo. Lo si può fare quando nella nostra città, nel nostro quartiere, ci sono tante persone bisognose d’una mano? Mi sono detta che no, non era possibile. Allora ho spento la tivù e mi sono data da fare». Nasceva così, un anno fa, a San Giovanni a Teduccio, il progetto di “Wedding Planner Solidale”: «Siamo partiti con la convinzione che nessuno può essere felice da solo. Come associazione ci occupiamo da tanto tempo di progetti di sostegno alle famiglie, mettendoci ogni giorno al fianco dei bambini e dei loro genitori e abbiamo pensato: cosa succederebbe se unissimo la nascita di una nuova famiglia al recupero di una già esistente? Dopotutto, aiutare con il proprio matrimonio chi soffre è una bellissima prova d’amore». A partecipare all’iniziativa sono gli stessi ragazzi che frequentano le attività dell’associazione: «Coinvolgiamo persone fidate, che sono cresciute con noi. Questo ci rende ancora molto orgogliosi, perché creando un po’ di lavoro e di opportunità, forse riusciamo a dar linfa anche a nuova società». Tutto è fatto in casa, tutto ha prezzi contenutissimi: «Il principio di dover spendere molto, il culto dell’apparenza, non sono giusti, soprattutto in un momento come questo in cui tanti hanno bisogno d’aiuto. Chi si rivolge a noi sa di poter usufruire dei nostri servizi attraverso un’offerta libera perché miriamo solamente a coprire le spese vive. I costi sono molto bassi perché siamo noi per primi a puntare al risparmio, alla sobrietà. E poi il servizio di “Wedding Planner” è solo il primo passo di un cammino comune: le persone che realizzano con noi il proprio matrimonio sanno di contribuire ad un determinato progetto, sanno di poter venire qui a controllare, a partecipare, a seguirne gli sviluppi». Il processo di inclusione è un’iniziativa fortunata, che è già servita a finanziare la costruzione della piazza centrale del complesso di via Ferrante Imparato: attraverso il progetto “Un mq d’amore”, chiunque aveva la possibilità di prendere in carico un pezzetto di quest’opera. E oggi può vederla realizzata, punto d’incontro per tantissimi giovani residenti della periferia povera di strutture di infrastrutture e servizi. 
Ma quante persone scelgono un matrimonio solidale? Pronunciare il fatidico sì secondo tradizione, con un centinaio tra parenti ed amici, oggi può venire a costare a una coppia dai 30mila ai 50mila euro. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha registrato, dallo scorso anno, aumenti dal 2 al 5% per le spese legate all’organizzazione della cerimonia. In molti, per poter convolare a nozze secondo i canoni, sono costretti ad indebitarsi. Altri, invece, aguzzano l’ingegno e la fantasia. Carmela Manco racconta che a rivolgersi a lei sono per la maggior parte ragazzi della  comunità parrocchiale di Don Gaetano Romano: «Da quando si sono resi conto che lavoriamo bene e azzeriamo i costi, ci affidano anche altre cerimonie e ricevimenti oltre ai matrimoni. I servizi più richiesti sono le bomboniere e le partecipazioni… E pensare che tutto è cominciato proprio con una bomboniera! - continua Carmela - C’era una bambina che partecipava alle attività della nostra associazione, aveva alle spalle una situazione familiare difficile: la madre non era in grado di occuparsene perché era lei stessa una bambina. Allora abbiamo pensato che era compito dell’associazione accompagnare anche lei, abbiamo pensato che ci fosse bisogno di una ludoteca anche per chi, troppo presto, ha dovuto lasciare da parte i giocattoli. E abbiamo messo su un laboratorio di decoupage, terracotta, quadretti, piccoli ricami. Ogni tanto mi piace pensare che questi oggetti che di solito hanno la funzione di ringraziare gli invitati, di lasciare loro un ricordo della giornata e di prendere polvere, ora hanno un valore molto più importante per l’intera comunità».

Raffaella R. Ferré

13 luglio 2011


Associazione Figli in Famiglia Onlus

L’associazione Figli in famiglia (www.figliinfamiglia.it) opera a San Giovanni a Teduccio da più di vent’anni. Dove un tempo si producevano le bande stagnate delle lattine alimentari, siamo nell’area dell’ex fabbrica Cirio, oggi c’è una piazza, un palco per spettacoli e rappresentazioni teatrali, una palestra, un laboratorio di falegnameria e ancora, e ancora. Tutto per rispondere alle esigenze di un territorio agitato dal degrado ambientale e sociale. Ci sono i  bambini e le loro famiglie al civico 111 di via Ferrante Imparato, ci sono i soci dell’associazione, circa 70, e i moltissimi giovani che lavorano, spesso da volontari, alla formazione e all’orientamento dei minori alla convivenza civile. “Puntiamo a creare situazioni in grado di allontanarli dalla strada, - racconta la presidentessa Carmela Manco -  attraverso i nostri progetti vediamo crescere una  società e una proposta alternativa, e cresciamo pure noi!”  

Eppurela Onlusdeve affrontare molte difficoltà: “Non veniamo pagati da due anni. Ad alcuni progetti come “La città in gioco”, che coinvolgeva ogni settimana circa 100 bambini, abbiamo lavorato da volontari e lo stesso accade oggi per l’educativa territoriale che coinvolge fino a 700 bambini”. Ciò nonostante, anche d’estate l’associazione si anima: sono 90 i bambini che frequentano il campo estivo e molti altri ragazzi sono coinvolti in attività come “Teatramo”. Racconta  Katia Franco: “E’ il nostro modo per far conoscere le realtà amatoriali del territorio creando momenti di esercitazione, di rappresentazione e aggregazione”. Le due sale adibite a palestra secondo il regolamento del Coni, inoltre, continuano ad essere un punto di ritrovo e di riferimento a prezzi bassissimi. “Utilizziamo lo sport per reintregrare e reinserire”. E’ dunque posibile fare impresa sociale senza finanziamento pubblico? “Sì, è possibile, - spiega Carmela Manco - ma serve molta buona volontà e un po' di incoscienza. Io ho una sola richiesta da fare alla nuova amministrazione: quella di amare la città. - conclude -  Amarla almeno quanto la amiamo noi: la nostra è una continua impresa d’amore”.

Associazione Figli in Famiglia onlus

Presidente: Carmela Manco

Indirizzo: via Ferrante Imparato 111, San Giovanni a Teduccio, Napoli

Tel:  081 5593124

Fax: 081 5597498  

E-mail:  info@figliinfamiglia.it

Sito: www.figliinfamiglia.it/


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