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L’Afro-Napoli United oggi vive un momento magico e il morale di tutto il team è davvero molto: i leoni, che esprimono un calcio arioso e convincente, si ritrovano da soli in vetta alla classifica del torneo con ben 19 punti in 7 partite, frutto di 6 vittorie e 1 pareggio. In occasione di questo avvio di stagione esaltante ne approfittiamo per parlare con il presidente Antonio Gargiulo.
Presidente come nasce la sua passione per il calcio?
«Sono cresciuto a Napoli dove il calcio non si considera uno sport ma viene inteso come modus vivendi. Da ragazzo già tifavo per la squadra azzurra e ho vissuto i suoi anni migliori col mito di Krol e Maradona. Inoltre sono stato anche calciatore nel ruolo di terzino destro arrivando a giocare fino alla categoria degli Allievi Regionali ma poi lasciai tutto per motivi di studio».
E invece come è nata la storia dell’Afro Napoli?
«Il progetto è partito nel 2009 grazie alla mia intuizione e a quella di Hamath, con me dall’inizio del percorso, con l’obiettivo di creare una squadra aperta a tutti i migranti: nelle classiche partite amatoriali giocate in settimana portavo gradualmente ragazzi senegalesi o africani perché mancavano alcuni componenti in campo. Per loro, che vivevano nella nostra città in situazioni sociali difficili, è stato un sogno che si realizzato. Oggi l’Afro-Napoli grazie al gruppo di imprese sociali Gesco, sostenitore della squadra, è molto più di una realtà».
Quali sono gli obiettivi della squadra in questa stagione?
«Noi faremo di tutto per restare al comando della classifica il più a lungo possibile. Il campionato di Promozione è la categoria più difficile perché è imprevedibile e non ci sono club che partono con i favori del pronostico. Inoltre non tutte le squadre sono ben conosciute per quelli che sono i loro valori e succede spesso che qualche società, seppur blasonata, non riesca a finire la stagione per problemi economici».
Qual è il suo sogno nel cassetto?
«Spero che un giorno l’Afro giochi in una categoria più importante, magari la Serie D disputando le partite in casa allo stadio Collana perché siamo pur sempre una squadra di Napoli».
Alessio Bocchetti
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