L’appello del presidente del Napoli United: “Fateci giocare”

L’appello del presidente del Napoli United Antonio Gargiulo: “Fateci giocare”. Ecco perché l’Eccellenza deve ripartire.

1Migliaia di persone ci lavorano. Calciatori, allenatori, istruttori, tecnici, magazzinieri, addetti alle pulizie, addetti alla comunicazione. Un settore che dà lavoro, in un paese in cui non c’è lavoro per tutti. I ristori, che comunque sono bloccati al mese di dicembre, non sono sufficienti, ma in ogni caso vogliamo ritrovare la nostra dignità lavorando sui campi di calcio, non gli aiuti di stato che comunque vanno riattivati finché non si tornerà a giocare.

I campi di calcio non sono luoghi più pericolosi di quanto siano altri che restano sempre affollati come i mezzi pubblici, le piazze frequentate dai giovani, le vie dello shopping, punti di ritrovo dove spesso e paradossalmente si incontrano gli stessi ragazzi che non praticano più gli allenamenti.

L’Eccellenza è un campionato di interesse nazionale in quanto è strettamente legato al campionato di serie D in base alle promozioni ed alle retrocessioni.

È sicuramente più sicuro ma anche più utile per tutta la società avere i ragazzi impegnati sui campi e controllati con tamponi ogni settimana, piuttosto che lasciarli in giro per le città.

Le società di Eccellenza hanno già sostenuto ingenti investimenti per la stagione 2020-2021, per affittare i campi, per l'abbigliamento tecnico, per l’iscrizione e i tesseramenti, per gli anticipi corrisposti ai fornitori e ai collaboratori. Senza ripresa, sono soldi buttati.

Sono quattro mesi che siamo fermi ed in tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di noi, i danni economici ma anche mentali di questa situazione sono pesantissimi. Questo modo di fare è irriguardoso nei nostri riguardi e non dimentichiamo che il 26 febbraio si chiudono i trasferimenti. Tutto questo immobilismo è inaccettabile.

Nel caso si volesse continuare a erogare i bonus, il costo dei protocolli anti covid è sicuramente inferiore a quanto lo stato spende per i ristori.

Non siamo diversi dalla serie D, siamo la quinta serie del calcio italiano e meritiamo rispetto. Ancora più rabbia ci fa vedere che le competizioni di calcio degli enti di promozione sportiva stanno ripartendo e questo è un danno anche per la stessa FIGC, sia economico che di immagine.

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