Una rete a supporto dei giovani usciti dalle comunità: l’esperienza di Agevolando

agevolandoIl vissuto di chi ha provato sulla propria pelle un’esperienza “fuori famiglia”, ad esempio, vivendo per un periodo di tempo in una comunità, a sostegno di adolescenti e giovani difficili che, a loro volta, devono affrontare la stessa situazione.

È questa la filosofia di partenza dell’associazione Agevolando, la prima rete che si occupa dei problemi dei neomaggiorenni usciti dalle comunità, attraverso un approccio che parte dal basso, dal confronto tra pari, dallo scambio e dall’incrocio di esperienze diverse. A spiegarlo è la vicepresidente nazionale di Agevolando, Raffaella Montuori, napoletana: “Molto spesso si pensa che chi entra in comunità provenga da chissà quale circuito criminale. In realtà arrivano a vivere questa esperienza ragazzi molto diversi”.

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Lei, che in comunità ci è entrata a 16 anni, ha dovuto abbattere una serie di barriere, lascarsi andare in un mondo il più delle volte percepito come una prigione e come un tradimento rispetto al proprio gruppo di pari. Raffaella ha trovato sul suo cammino degli operatori disponibili che hanno ascoltato e capito i suoi bisogni, l’hanno supportata nel suo percorso scolastico e formativo verso il raggiungimento della più grande conquista: l’autonomia. Così, lei stessa, che ora si sente “portavoce delle esigenze di quei ragazzi di cui fino a poco fa faceva parte”, da “care leaver”, è diventata oggi una loro supporter, se così si può dire, mettendo a disposizione degli altri la sua esperienza, oltre alle competenze che, nel mentre, ha acquisito. Ma non tutti i percorsi verso l’autonomia sono semplici né così lineari. “Il problema di quello che succede a questi giovani una volta raggiunta la maggiore età, c’è, è reale, e va affrontato”, sottolinea la Montuori.

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E da questa spinta che nasce Agevolando: dall’iniziativa di giovani che hanno vissuto un’esperienza di accoglienza “fuori famiglia” (in comunità, affido, casa-famiglia) e che hanno voluto mettersi insieme per aiutare altri ragazzi e ragazze nella loro stessa situazione di uscita da percorsi di tutela. Il valore fondamentale a cui si ispira è l’attivazione e partecipazione in prima persona dei ragazzi stessi. Grazie all’impegno dei soci volontari (ragazzi, operatori, cittadini) che operano nelle varie sedi, Agevolando si impegna a costruire opportunità di tipo relazionale, abitativo e lavorativo, creando e sostenendo una rete di soggetti ed enti tra i portatori di interesse in questo ambito di intervento. I giovani-adulti vengono sostenuti attraverso progetti che mirano a garantire benefici come la casa con canone d’affitto agevolato, il lavoro attraverso una rete di imprese “inclusive”, l’assistenza nell’espletamento di procedure burocratiche, il sostegno e l’incoraggiamento nello studio, la promozione di relazioni sociali e del rafforzamento delle capacità superare le difficoltà quotidiane autonomamente. L’associazione svolge anche attività di sensibilizzazione sulla situazione dei neomaggiorenni e sui loro bisogni, per poter agire sui contesti politici, normativi e culturali.

Nel corso della Prima Conferenza Nazionale dei Care Leavers Italiani, che si è tenuta a Roma  lo scorso 17 luglio, il Care Leavers  Network Italia –  prima rete nazionale di ragazzi tra i 16 e 24 anni che vivono o hanno vissuto in comunità, casa-famiglia o affido  – ha presentato alla politica e alla cittadinanza una serie di “Raccomandazioni” per migliorare il sistema di accoglienza e di uscita dai percorsi di sostegno, risultato di oltre un anno di lavoro che ha coinvolto 100 ragazzi in sei regioni d’Italia (Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Sardegna e Campania). Ebbene, per ben il 94% dei ragazzi, l’esperienza in comunità è stata un’opportunità di cambiamento, addirittura un’ancora di salvezza per l’85% degli intervistati, che ha dichiarato di aver costruito in questo contesto i legami più importanti. Tali percorsi non sono però privi di criticità: in particolare per il 53% degli intervistati, il percorso “fuori famiglia” non ha aiutato a migliorare i rapporti con la famiglia di origine e molti ragazzi (il 48%) dichiarano che l’uscita dal percorso di accoglienza non sia stata pianificata in maniera sufficientemente graduale; 1 ragazzo su 5 ha dichiarato di aver smesso di studiare in quanto non aveva le possibilità; il 53% non ha potuto beneficiare di un percorso di inserimento lavorativo o tirocinio.

Per maggiori informazioni:

Agevolando, sede di Napoli (Via Santa Maria Avvocata, 8 - Opera Don Calabria)

e-mail: napoliagevolando@gmail.com

sito web: www.agevolando.org

M. N.