Il Borgo Orefici si veste di Totò

Il Maggio dei Monumenti valorizza le eccellenze orafe della città

borgo orefici totoIl Maggio dei Monumenti, quest’anno dedicato a Totò, principe della risata partenopeo, punta i riflettori su luoghi storicamente e culturalmente rilevanti della città. E’ il caso del Borgo Orefici, fulcro dell’eccellenza dell’artigianato orafo cittadino, grazie al progetto Il Borgo Orefici si veste di Totò.

Il Borgo Orefici attraverso le sue botteghe orafe, una scuola di alta specializzazione in manifattura di gioielli e un incubatore per giovani artigiani, messi in rete dal Consorzio Borgo Orefici e l’associazione le vie dell’Oro, dimostra come la promozione delle eccellenze culturali, il connubio tra pubblico e privato e lo scambio inter-generazionale possa rappresentare una via “dorata” per il futuro dei giovani e della città. In occasione di Maggio dei Monumenti, il borgo partenopeo che vanta una millenaria tradizione orafa, festeggia Antonio De Curtis, in arte Totò, a cinquant'anni dalla morte, con una mostra itinerante di manifesti con fotografie, testimonianze e ricordi in suo onore.  “Il Consorzio Borgo Orefici e l’associazione le Vie dell’Oro sono finalizzati a rivalutare il quartiere e questa è un’ottima occasione per invitare cittadini e turisti a scoprire il quartiere omaggiando Totò. Esporremo le immagini che riguardano la vita e le opere cinematografiche del grande artista per tutto giugno, luglio forse fino a fine anno. Sabato 27 maggio e il 10 giugno dalle 10.00 alle 14.00 ci saranno eventi musicali, artisti di strada e degustazioni in tutto il borgo”, spiega Salvatore Pagano, presidente dell’associazione Le vie dell’Oro. Totò ha avuto il merito anche dall’aldilà di unire tutti i cittadini. Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli è entusiasta del successo del mese della cultura partenopea: “Questo Maggio dei Monumenti è stato quello maggiormente sentito dai cittadini ed è in nome di Totò che abbiamo potuto valorizzare importanti quartieri della città. Il borgo Orefici, porta d’ingresso al centro storico cittadino, è importante per la storia, la tradizione, la cultura, l’artigianato artistico della città. E’ inoltre un modello imprenditoriale di valore che conferma il successo della strategia di rivalutazione della città attraverso le antiche tradizioni.  La rigenerazione urbana deve essere non solo quella delle strutture monumentali, ma soprattutto della qualità dei rapporti umani e civili. Maggio dei Monumenti fa incontrare e mette insieme le generazioni. Come diceva Luca de Filippo, ai giovani allievi della scuola del Mercadante, divenuto Teatro Stabile grazie e a lui: “Voi mi donerete il vostro entusiasmo, io vi donerò la vostra esperienza”. Il rapporto tra le generazioni, l’arte, la cultura, la formazione dei giovani sono gli strumenti che ci stanno consentendo di uscire dalla crisi e attirare i turisti in città. Napoli ha superato anche quest’anno tutti i record di presenze degli anni precedenti”. L’associazione le vie dell’Oro e il Consorzio Antico Borgo Orefici rappresentano i giovani del quartiere.  “Sono stati i giovani a propormi di partecipare con il Consorzio all’iniziativa e sono felice di sostenerli. Ringrazio l’assessorato alla Cultura e al Turismo di Napoli per averci coinvolto in Maggio dei Monumenti, la collaborazione tra pubblico e privato è essenziale: penso al grande sostegno che abbiamo avuto da Federconsumatori. Totò ha fatto storia in tutta Italia, rappresenta l’oro della cultura napoletana mentre noi rappresentiamo l’arte orafa infatti siamo il primo centro commerciale naturale riconosciuto in Campania”, racconta Roberto De Laurentis, presidente del Consorzio Antico Borgo.

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Il Consorzio, situato in via Duca di San Donato, 73 ospita una scuola orafa di alta specializzazione, la “Bolla” e un incubatore per start up per giovani orafi che consente ad un costo contenuto di utilizzare un’ampia camera e le strumentazioni necessarie. All’interno della sede del Consorzio al piano terra presto aprirà anche un museo dell’arte orafa. “Il Borgo Orefici ha una tradizione orafa millenaria, basti pensare che agli artigiani del borgo sono stati commissionati tutti i gioielli del Tesoro di San Gennaro. Perciò abbiamo recuperato vecchi oggetti sparsi in antichi laboratori dell’’800 e dell’inizio 900, come ad esempio un banco a quattro postazioni di inizio novecento. In una sala è ricreato un vero e proprio laboratorio”, chiarisce Roberto Mellini, amministratore della Scuola Orafa. La Scuola Orafa del Consorzio propone un percorso professionale con maestri che seguono singolarmente i ragazzi e fornitura dei materiali che alla fine dei 2 anni fa ottenere il titolo di orafo. Ogni anno ospita tra i 15 e i 20 allievi. Alcuni di loro sono stati assunti da importanti aziende campane tra cui il Tarì e quest’anno 3 allievi sono stati assunti da Bulgari. Tra le linee di gioielli prodotte all’interno della scuola anche le riproduzioni di antichi monili di Pompei e Paestum che sono in vendita negli shop dei musei. Enrica D’Angelo, allieva al primo anno racconta, mostrando un ciondolo a forma di libellula: “Io sono laureata in architettura, ma dopo la laurea ho deciso di riprendere una passione nata quando ero piccola. In futuro mi piacerebbe creare una mia linea di gioielli o fare la disegnatrice di gioielli”. Tra gli allievi, in maggioranza diplomati, anche uno scenografo che dopo la laurea ha “cambiato strada” appassionandosi alla gioielleria. Il Borgo Orefici si veste di Totò sabato 27 maggio e sabato 10 giugno dalle 10.00 alle 14.00 porterà i cittadini e i turisti a scoprire un borgo che per le sue buone prassi artigianali e lavorative è un’eccellenza di cui non si parla ancora abbastanza. 

AdG