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venerdì 19 Aprile 2024




Ozanam, punto di riferimento per bambini e non!

OzanamOzanam deve diventare un punto di riferimento non solo per i bambini ma anche per le famiglie”. Con queste parole cariche di speranza Claudio Nardi, presidente del Comitato Direttivo della Fondazione Rione Sanità, spiega sin da subito le ambizioni del progetto dell’Istituto Federico Ozanam, situato in piazzetta San Severo a Capodimonte 82, nel cuore del Rione Sanità.

Venerdì 10 marzo 2017 è stata inaugurata, nella scuola, la nuova aula didattica multimediale realizzata dalla Fondazione Rione Sanità e finanziata dal Distretto Rotary 2100 e dalla Rotary Foundation. All’incontro hanno partecipato Gaetano de Donato, governatore del Distretto 2100 e Guido Parlato, presidente della commissione Rotary Foundation del Distretto 2100. Lo scopo del progetto è allontanare i bambini del quartiere da una condizione di degrado e aiutarli in una crescita formativa costante attraverso metodi scolastici altamente tecnologici.Infatti l’aula dispone di una lavagna elettronica, una cattedra digitale e ogni bambino utilizza un tablet per fare in modo che loro acquisiscano competenze in maniera molto celere.

Dagli occhi di Claudio Nardi, leccese e napoletano d’adozione, traspare tutta la sua passione per questo impegno preso per la città e soprattutto per i genitori e i bambini del Rione Sanità.Ma dalla sua espressione c’è anche il rammarico di chi sa bene che per ottenere le cose a Napoli bisogna triplicare gli sforzi.“Napoli è mano del Padreterno – aggiunge il presidente – mentre tutto il resto che vediamo nel mondo è mano dell’uomo.  E Dio ce l’ha fatta così bella.  E’ allucinante vivere in questo stato di abbandono, di degrado in una perla unica al mondo. E’ raccapricciante come i napoletani non sappiano valorizzare i tesori, le bellezze, la cultura che hanno. Il progetto nasce da un senso civico, da un amore per la propria città, da una disponibilità a viverla in maniera diversa. Inoltre è un tentativo di avere una Napoli nuova, una Napoli diversa, una Napoli nuova. La politica ci ha nauseato, ci ha abbandonato e ha trascurato la cosa più importante, la nostra vera identità, per cui questo è il tentativo che stiamo cercando di fare qua. C’è il rammarico di non poter fare le cose fatte veramente bene perché lo Stato ci ha abbandonato. In realtà noi qua potremmo fare il triplo di quello che facciamo se lo Stato ci riconoscesse quei fondi che riconosce alla scuola parificata e alla scuola paritaria.”

E poi rincara la dose non lesinando critiche ad un vero e proprio colpevole: “Siamo arrivati in un periodo in cui Berlusconi ha tagliato i fondi alla scuola privata e quindi noi siamo fuori.  Vengono poi spiegati gli intoppi che si sono presentati nel corso del tempo: “Questo è un progetto che è nato con tanto di business plan. Non è che assumevo 20 persone e mi pigliavo 200 bambini alla garibaldina. Nel mezzo del progetto che funzionava tutto alla perfezione sono venuti meno i soldi dello Stato e quelli della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’Infanzia che ci finanziava l’asilo nido. E io mi sono trovato che dovevo seguire il progetto e dovevo rincorrere i soldi.”

Per non parlare poi di alcune agghiaccianti verità: “Ogni bambino che va a scuola costa alla comunità 6.500 euro all’anno. Qua ce ne sono 250, quindi un milione e mezzo di euro che la comunità risparmia. Lo Stato non arriva a darci neanche 30.000 euro all’anno. E’ una vergogna ed è una mancanza di riconoscimento del lavoro che fai, una mancanza di sensibilità ma anche di intelligenza.”

Il messaggio finale che Claudio Nardi vuole lanciare è uno di quelli che fanno riflettere: “Il tentativo  è di cambiare qualche cosa cercando di lanciare il mio messaggio quello nel quale io credo: la cultura, l’educazione, il rispetto del prossimo, il rispetto delle fortune che avute dalla natura attraverso questi bambini. Se loro saranno dei cittadini diversi probabilmente fra chissà quante generazioni, potremmo avere una Napoli un po’ migliore. Le famiglie ci sono , quelle che ci sostengono e che ci aiutano e diventano sempre più numerose a quelle che ovviamente non riescono neanche a capire che questo è un servizio volontario che noi non facciamo a scopo di lucro, per cui pretendono solamente. Anche là è un fatto di cultura. Ci saranno i laboratori delle mamme, i laboratori dei nonni per trasferire l’educazione alimentare, la prevenzione sanitaria, ovvero gli stili di vita. I genitori che vorranno portare i bambini qua “saranno obbligati a indottrinarsi” con questi laboratori che lasceranno il tempo che trovano. E’ un modo come un altro per entrare in famiglia perché le famiglie sappiano che qua ci sono delle persone disponibili.”

La Fondazione Rione Sanità, formatasi nel 2006, non ha fini di lucro e il suo obiettivo è quello di attrarre risorse coinvolgendo una pluralità di soggetti locali (privati cittadini, forze sociali, istituzioni, associazioni, ed operatori economici) per investirle in progetti di carattere sociale. Presso l’Istituto Federico Ozanam, diretto dalla Società di San Vincenzo de’ Paoli, la Fondazione ha attivato due sezioni di asilo nido, quattro di scuola materna e cinque classi elementari per oltre 200 bambini. Inoltre il progetto prevede laboratori di ricerca e la valorizzazione delle capacità di ciascun alunno.

(Alessio Bocchetti)

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