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venerdì 19 Aprile 2024




In groppa al Mammut

Proposta per la nascita di un Coordinamento in nome della pedagogia attiva

mammutDopo 10 anni di ricerca sul campo il Centro Ricerche Mammut (già attivo dal 1997 come Com.p.a.re, Comitato per l’assegnazione e realizzazione di abitative non ghetto per i rom) tra settembre e dicembre 2017 ha messo in campo il Decennale Mammut da cui è scaturito un Rapporto sullo stato di salute della scuola a Napoli, una serie di consapevolezze e la necessità di nuove scelte condivise in un documento pubblico che alleghiamo.

Il documento oltre a riassumere la filosofia e la metodologia del Mammut invita insegnanti, educatori e genitori che credono nella "scuola attiva" a riunirsi in un coordinamento. La proposta è quella a " fare anche salti mortali perché i propri figli non passino otto ore di carcere preventivo in una scuola della tristezza"."Ne usciamo più convinti che mai che questo sia un tempo di scelte, di decisioni radicali rispetto al tipo di società a cui tendere. Quella che vogliamo condividere con questo documento è proprio l’opzione tra due polarità, consapevoli di operare una forzatura" si spiega nel documento che distingue due modalità di fare "scuola" proiezione di due modalità di vivere le relazioni umane.

Da un lato c'è una modalità di fare scuola definita "Fascista": caratterizzata dalla volontà di dominio sugli altri,dall’idea che una cricca di eletti possa e debba governare sulla massa incapace, che il comune cittadino (a partire dal bambino) è nulla e che sia l’ideologia del più forte a doverlo riempire. "La scuola è ancora basata su un rapporto di dominio sadico masochistico del docente sull’alunno, del dirigente sul maestro, del ministro sul dirigente: una catena di frustrazioni". Si tratta di una scuola tipica di una "società del narcisismo, dove meno sentimenti, meno capacità critica e meno unicità ci sono e meglio è, perché l’uomo - macchina è più controllabile ed efficiente, mentre l’uomo con pensieri, sentimenti e emozioni proprie lo è sicuramente di meno. La società dell’ipocrisia e dello scollamento tra esperienza e parole".

Dall'altro lato c'è la scuola/società della “Liberazione”, dove il bene massimo è la verità, è la vita che scorre, è l’autenticità, è il contatto con il sé profondo proprio e altrui, qualsiasi ruolo questo “altro” occupi nell’ecosistema (e quindi piante e animali compresi).  "Questa è la scelta che oggi ci sembra non più procrastinabile. Perché il mondo a guardarlo con gli occhi dei bambini (o con quello di migranti o abitanti delle periferie)" spiegano dal Mammut .

Il Mammut presenta un elenco di esempi positivi di scuole ed istituti napoletani che applicano una metodologia che si rifà ai principi montessoriani e di altri grandi pedagogisti "attivi" che centrano la partecipazione "sull’essenziale e cioè su come i bambini trascorrono l’intera giornata scolastica. Abbiamo imparato che elementi come la quotidiana discesa in cortile e in giardino durante l’orario scolastico, l’utilizzo e non la mortificazione permanente del corpo in toto, il lavoro in cerchio, come e quanto venga usato il “banco”, il numero e la qualità delle uscite in città e in natura, assieme al metodo specifico utilizzato per letto scrittura e altre ambiti di apprendimento, sono i segnali capaci di far capire che tipo di scuola abbiamo davanti".

Il Coordinamento

"Se non tutti possono avere un collegio docenti o una equipe intera dalla propria parte (più spesso capita di sentirsi pecore nere), sapere di poter contare su una potenziale schiera di altri educatori disposti ad affiancarci nelle nostre azioni quotidiane, può darci la forza per non conformarsi al peggio, per resistere nelle nostre convinzioni e visioni anche se isolati nella scuola o nell’ associazione dove lavoriamo. Ed è proprio a questa vicinanza che intendiamo dedicarci nei prossimi anni di Mammut".

Ecco dunque la nuova Ricerca Azione proposta dal Mammut:

1) Alimentare un inter-gruppo basato su metodologie della pedagogia attiva. Attraverso:

a) Una Mailing list. Ai singoli e ai gruppi che abbiamo incontrato (e che incontreremo) chiediamo di condividere i propri recapiti con altri educatori e insegnanti aperti allo scambio;

b) cicli di formazione, laboratori, forum e altri incontri tematici a partire dalla giornata di formazione esperienziale attorno alla “pedagogia delle tane” in programma per il 2 marzo 2017 al Mammut.

c) un Bollettino dei grandi, frutto del lavoro che verrà svolto da insegnanti e altri educatori diventati “tana” del Barrito dei Piccoli;

2) Fondazione di altre tane del giornale “Barrito dei piccoli” come strumento di diffusione e applicazione della “pedagogia delle tane”. Il Barrito dei Piccoli (info su www.barritodeipiccoli.org), è il frutto dei cerchi scientifico filosofici realizzati nelle scuole e nelle associazioni che finora hanno deciso di far parte della redazione.

3) Il Mammutbus continua il suo tour, per contribuire alla riappropriazione di altri spazi e alla relativa messa in rete.

4) Presidi territoriali, come quello in piazza Giovanni Paolo II di Scampia, dove il Mammut porta avanti direttamente percorsi di partecipazione urbana e pedagogia attiva.

Il Mammut lancia anche il nuovo tema su cui verterà la ricerca-azione: "Animali e altre creature nello spazio tempo", che riflette "la necessità di guardare il cielo, di ragionare sulla relatività del nostro limitato spazio tempo, di sviluppare un ragionamento collettivo sulla vita e sulla morte, sul tempo eterno al di fuori dei dogmi della religione e dell’anti religione è qualcosa che forse i bambini riescono a fare molto meglio di noi". Il primo passo di questo nuovo percorso condiviso è fornito dall'occasione del Carnevale del Gridas dove l’invito a insegnanti e bambini è "ad immaginarsi un pianeta e gli esseri che ci vivono sopra" parte dal tema del carnevale del Gridas 2017: "Equilibri tra Equilibristi e Equilibrismi"."E’ un percorso che proponiamo alle scuole, e a cui lavoreremo con 4 giornate di laboratorio aperto al Mammut nei giorni nelle prime settimane di febbraio.Con un gran finale: il 35^ corteo di carnevale del Gridas a partire da Monterosa".(info su www.felicepignataro.org). 

Il documento integrale

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