La Consulta della Notte

di Sergio D'Angelo
Ho formalizzato nel consiglio comunale di oggi un ordine del giorno sull’istituzione di una “Consulta della notte” permanente, che verrà discusso nella prossima seduta del 28 febbraio.
È un primo passo per dare un seguito concreto agli orientamenti che ho più volte esposto in questi mesi sulla gestione della cosiddetta movida, istituendo uno strumento di confronto continuo fra residenti, operatori commerciali, ma soprattutto associazioni di giovani perché sono soprattutto loro ad animare il fenomeno ed è quindi importante ascoltarne le opinioni e i suggerimenti.
Intanto, la tanto discussa ordinanza sindacale emanata dal sindaco Manfredi non risolverà i tanti problemi che presenta la nostra movida, ma almeno sembrerebbe averli mitigati, nel suo primo fine settimana di applicazione. Si segnala tuttavia un grave episodio di violenza ai danni di un adolescente sul quale tornerò più avanti perché necessita di qualche parola di approfondimento.
Su 165 locali oggetto di controlli, solo quattro sono stati multati per non aver rispettato i tempi di chiusura, ai quali si aggiunge un quinto che continuava a diffondere musica all’esterno dopo la mezzanotte. Altri verbali sono stati comminati per occupazione abusiva di suolo pubblico, gestione impropria dei rifiuti e altri 9 su 250 controlli per mancato rispetto delle normative anti-covid. Intensa anche l’attività di controllo di parcheggi e viabilità, con rimozione e sequestro di veicoli, e sei parcheggiatori abusivi denunciati.
Tuttavia, i giovani non sono certo tornati a casa dopo la chiusura dei locali alle due. Era più che prevedibile e l’ho scritto diverse volte nei giorni scorsi, perché un’ordinanza può regolare gli orari degli esercizi commerciali, ma non certo imporre ai ragazzi di rincasare. Così in parte si sono diretti presso altri locali non ubicati nelle vie soggette a restrizioni e in parte sono rimasti nelle piazze e nelle strade, dove altrettanto prevedibilmente sono comparsi venditori abusivi, o c’è stata qualche segnalazione di locali che avrebbero continuato a vendere seppur formalmente chiusi.
È per questo motivo che chiederò l’istituzione di una Consulta della notte, perché solo l’ascolto e un approfondito confronto fra le parti possono ridurre gli attriti fra esigenze spesso contrapposte, ma destinate giocoforza a convivere almeno finché non si riesca davvero a dislocare altrove, in zone non abitate come per esempio il già citato Molo San Vincenzo, la movida.
Facevo riferimento prima a un episodio di cronaca nera avvenuto nei pressi del Liceo Umberto. Qui, infatti, intorno alle 23:30, è stato aggredito da un gruppo di coetanei proprio uno studente 14enne dello stesso istituto, “colpevole” di aver preso le difese della propria fidanzata. A rendere ancora più grave l’accaduto, uno degli aggressori gli ha puntato un coltello al fianco, mentre altri lo colpivano armati di tirapugni.
È inaccettabile che una aggressione così feroce si possa verificare nel cuore della nostra città e lo è ancora di più in virtù della giovane età della vittima e del branco. Non facciamo però l’errore di ascrivere questo episodio alla movida, tanto più che avvenuto in un orario non interessato dai divieti, perché sarebbe criminalizzante verso gli operatori della notte e assolutorio verso quelle istituzioni primarie come la scuola e la famiglia, ma anche l’industria culturale e quella mediatica, che evidentemente non riescono ad assolvere il ruolo di educatori rispetto a una generazione che si segnala sempre più spesso per atti di violenza feroce.
Anche in questo caso, ritengo indispensabile ascolto e confronto, con la consapevolezza che sono però altrettanto necessarie azioni di contrasto, se un ragazzino viene minacciato a mano armata e pestato con un tirapugni in un sabato sera qualunque.