Santangelo saluta l’Afro Napoli: «Una splendida storia, grazie di tutto»

Dopo un anno e mezzo di militanza per il portiere, classe 2001, e la società biancoverde è arrivato il momento di dirsi addio

Santangelo copiaMentre l’Afro-Napoli United si appresta ad affrontare in campionato il Marcianise in trasferta nel migliore dei modi nella prima gara del 2020 e del girone di ritorno c’è un calciatore dei leoni che in questa sessione invernale di calciomercato dirà addio alla società del patron Gargiulo: si tratta dell’estremo difensore Domenico Santangelo, classe 2001.

Il portiere, che non rientrava più nel progetto tecnico dell’Afro Napoli, lascia la comunità multietnica dopo un anno e mezzo di militanza e lo fa con estrema delicatezza e riconoscenza verso quei colori, il bianco e il verde, che gli hanno dato e ricevuto tanto conditi sempre dalla professionalità, dalla serietà, dalla disciplina e dall’abnegazione impeccabili. Un addio insomma doloroso per entrambe le parti che non si sono risparmiate per un solo istante di questa storia calcistica tanto toccante quanto splendida. Ora per Santangelo, che compirà 19 anni il prossimo 9 gennaio, si prospetta una nuova esperienza calcistica all’orizzonte ma il suo cuore sarà sempre invaso da vivi frammenti afronapoletani. 

Dall’esordio con la casacca dell’Afro Napoli al Vallefuoco nel 2018 contro la Virtus Volla nell’andata degli ottavi di Coppa Italia fino all’ultimo match giocato in casa contro il Real Forio in campionato circa un mese fa. Presumo che nella tua mente siano ancora impressi grandi ricordi con questi colori.

Ho tantissimi ricordi piacevoli con questa squadra perché in ogni giorno singolo giorno trascorso qui mi ha lasciato qualcosa di molto importante tra cui il concetto di lealtà, sportività e uguaglianza che sono la base portante di codesta società. Rammenterò con tutto il cuore ogni singolo istante, dagli allenamenti fino alle partite, sia quelle vinte che quelle perse che sono state affrontate con estrema grinta. Infine mi sono poi reso conto di quanto sia stato fortunato ad aver fatto parte di una grandissima famiglia come questa.

A maggior ragione ti chiedo quale sia l’istantanea più significativa per te nei tuoi trascorsi nell’Afro Napoli.

Non potrei mai dimenticare la vittoria sull’Afragolese al mio esordio tra i pali in campionato lo scorso anno per 2-1 e anche il successo nella giornata successiva in trasferta al “Conte” di Pozzuoli ai danni della Puteolana sempre per 2-1.

Perché lasci l’Afro Napoli?

Per una scelta della società: sono consapevole di aver lasciato una bella squadra a cui auguro il miglior futuro possibile anche perché se lo merita.

Hai qualche rimpianto in tutto questo lasso di tempo che hai difeso i colori di questa maglia?

No perché credo di aver dato sempre tutto me stesso ad ogni allenamento e partita. Mi sarebbe solo piaciuto vincere qualcosa di importante con questa maglia.

Ora il presente e il futuro calcistico cosa riservano di buono a Domenico Santangelo?

Spero vivamente di calcare un palcoscenico importante e di categoria superiore.

Quali sono veramente le cose importanti che contano per te nella vita?

Oltre al calcio conta davvero tanto la mia famiglia, ovvero mia madre, Rosaria, e mio padre, Francesco, nonché la mia fidanzata Samantha e la fede in Dio.

Con questi colori, con questa società e con i tuoi ex compagni di squadra ti sei sempre trovato a tuo agio. Lo spogliatoio quando ha saputo del tuo addio in che modo ti ha confortato e cosa ti hanno detto sia mister Ambrosino che il presidente Gargiulo?

Lo spogliatoio non sapeva che io andassi via e quando l’ha saputo quasi tutti hanno espresso la loro vicinanza nei miei confronti così come sia mister Ambrosino che il presidente Gargiulo.

Qual è sarà il compagno di viaggio che più ti mancherà?

Mi mancheranno tutti perché sono stati veramente unici e sono stato bene con ognuno di loro in questo anno e mezzo.

Qual è stata la persona nel mondo Afro Napoli che più di tutti ha consentito un’accelerazione al tuo normale processo di ambientamento?

All’inizio dell’anno scorso ricordo Luigi Rinaldi, l’ex centrocampista dell’Afro Napoli che ora gioca nell’Albanova. Poi quando lui se ne è andato un’altra persona che ha contributo alla mia crescita personale è stata il mio grande amico Tyson, ovvero Vincenzo Caprio, il magazziniere della squadra.

Qual è stata la parata più bella per te con la maglia dell’Afro Napoli?

In questo momento mi vengono in mente due parate: quella con il Mondragone e l’altra col Casoria di questo campionato: due interventi provvidenziali ma non utili e importanti ai fini del risultato finale.

Qual è il sogno, sia calcistico che di vita privata, che vorresti realizzare?

Vorrei diventare un calciatore professionista e creare una famiglia.

Chi è il tuo modello di riferimento quando giochi in porta?

Mi sono sempre ispirato a Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli.

Quanto conta per te essere prima di tutto un uomo (con tanta dedizione e professionalità per la propria passione che è il calcio) prima ancora dell’essere calciatore?

Per me essere uomo è molto più importante che essere giocatore. Nella vita esistono calciatori professionisti ma l’aspetto fondamentale è sentirselo dentro prima di tutto svolgendo questa attività con la massima dedizione e serietà.

La prima persona che ti viene in mente all’Afro Napoli: a chi vuoi rivolgere un pensiero di ringraziamento?

Antonio Gargiulo, il creatore di questa società e dei suoi ideali: è veramente grazie a lui se tante persone possono dire oggigiorno “Forza Afro Napoli” e sentirsi parte integrante di questa splendida comunità sia dal punto di vista calcistico e non solo.

Alessio Bocchetti 

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