Ufficiale: Pietro Varriale è il nuovo ds dell’Afro Napoli

Pietro Varriale Cambiare vita non è mai facile per nessuno specie se hai una carriera calcistica ventennale alle spalle e sei abituato ogni mattina a svegliarti presto e a programmare la giornata con sedute di allenamento  e partite di calcio.

Dalla conquista della promozione in Eccellenza con la maglia della Virtus Ottaviano condita anche da un goal decisivo su punizione al passaggio dietro la scrivania dell’Afro Napoli nel ruolo di direttore sportivo. È la metamorfosi, come direbbe Kafka, della vita sportiva di Pietro Varriale divenuto nel giro di poche ore il dirigente che nell’organigramma societario dei multietnici si occuperà di definire le strategie, gli assetti e gli obiettivi del calciomercato dei leoni. Si tratta di un incarico prestigioso per il “leader silenzioso” che è stato scelto accuratamente da “Il Che Gargiulo” per il suo grande carisma e il suo indiscusso spessore umano. L’ex difensore trentaseienne, carico di ambizioni, si dice entusiasta e onorato di far parte della famiglia dell’Afro Napoli specificando che non poteva capitargli un’occasione migliore di questa dopo l’addio al calcio giocato. Per lui inizia una nuova carriera con una diversa prospettiva nello sport che ha amato e praticato sin dall’età di 6 anni.

Cosa ti ha convinto ad entrare nell’organigramma dirigenziale?

L’ambizione del progetto, la serietà del presidente e di tutto il suo staff tecnico. Loro sono riusciti a farsi una grande pubblicità grazie alle quattro promozioni conquistate negli ultimi cinque anni e attirare sia l’attenzione che la fiducia di una società all’apice del calcio dilettantistico non è mai facile e per me è motivo d’orgoglio.

Che aspettative hai per questa stagione?

L’Afro Napoli deve raggiungere la salvezza il prima possibile in Eccellenza in modo che solo dopo potrà divertirsi e pensare ad altri obiettivi. Il passo fondamentale è stato quello di confermare l’ossatura della squadra della passata stagione.

È stato molto doloroso appendere gli scarpini al chiodo?

Si certo, soprattutto quando ho salutato poco fa tutti i ex miei compagni di squadra della Virtus Ottaviano anche perché mi considero un sentimentalista. Ma al contempo sono molto emozionato per questo ruolo assegnatomi. Il calcio è la mia vita.

Si soffre di più in panchina o in tribuna?

Da ambo le parti anche se in tribuna forse maggiormente perché è una sofferenza atroce il non poter entrare in campo.

Se qualcuno ti avesse detto che saresti diventato in futuro il nuovo direttore sportivo dell’Afro Napoli, nel giorno in cui segnasti in casa dei biancoverdi su calcio di rigore nell’ultimo campionato regalando la vittoria alla Virtus Ottaviano, ci avresti creduto?

Assolutamente no, il destino a volte è incredibile e ne ho parlato di questo col presidente: e pensare che lui in passato mi ha sempre stimato da calciatore e voleva rendermi parte integrante del suo progetto. Ci ritroviamo insieme in questa nuova esperienza. Ripagherò la sua fiducia e di quella dell’ingegnere Boldoni lavorando con abnegazione e professionalità. Se la scelta è ricaduta su di me significa che qualcosa di buono ho fatto in passato.

Alessio Bocchetti

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA