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Giovedì 18 Aprile 2024




Primo Piano
Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”: la cerimonia a Nisida

Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti la cerimonia a Nisida

Torna a Nisida il Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” voluto dalle onlus Jonathan e Gesco e giunto alla sua nona edizione, in programma sabato 10 settembre 2022 a partire dalle ore 19 negli spazi all’aperto del Centro Europeo di Studi.

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Tutti A Bordo a Napoli con il festival di Mediterranea Saving Humans

Tutti A Bordo a Napoli con il festival di Mediterranea Saving Humans

Napoli ospita il primo festival nazionale di Mediterranea Saving Humans, associazione di promozione sociale impegnata nel soccorso in mare delle persone migranti e nell’organizzazione di iniziative umanitarie in Ucraina. L’appuntamento con “A Bordo!” è al Maschio Angioino da giovedì 1 settembre a domenica 4 settembre 2022.

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I genitori di Paciolla ai giffoner: “Aiutateci a diffondere la storia di nostro figlio”

I genitori di Paciolla ai giffoner Aiutateci a diffondere la storia di nostro figlio

“Cosa possiamo fare noi ragazzi per aiutarvi a scoprire la verità su quanto è accaduto a vostro figlio Mario Paciolla?” È questa la domanda che i  partecipanti della sezione Impact! di #Giffoni2022 hanno immediatamente rivolto ad Anna Motta e Pino Paciolla, i genitori del  giornalista, attivista e volontario napoletano morto in circostanze misteriose durante l'esercizio delle sue funzioni nelle Nazioni Unite.

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Editoriale
Napoli per l'Ucraina

di Sergio D'Angelo
Ho provato una grande emozione alla partenza da Napoli dei tre bus di aiuti umanitari per i civili ucraini che scappano dalla guerra dirigendosi verso il confine polacco, perché non abbiamo il potere di fermare la guerra, ma possiamo offrire concretamente la nostra solidarietà.
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Speciale
Cooperativa sociale EVA: da 22 anni accanto alle donne per liberarle dalla violenza

CooperativasocialeEva

Gestisce in Campania 5 Centri anti-violenza e 3 Case rifugio: la cooperativa sociale EVA, del gruppo Gesco, rappresenta una delle storiche e più radicate esperienze di donne impegnate accanto ad altre donne. Attiva dal 1999 anni nell’ambito della prevenzione e del contrato alla violenza maschile, accoglie e sostiene donne in difficoltà, insieme ai loro bambini, attraverso un ampio spettro di servizi e una serie di percorsi di emancipazione e inserimento sociale e lavorativo.

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News
Martedì, 26 Luglio 2022Pace, cittadinanza, resistenza civile: a Nisida il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti

Pace cittadinanza resistenza civile a Nisida il Premio Responsabilità Sociale Amato LambertiSarà dedicata alla pace la nona edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” in programma sabato 10 settembre 2022 a partire dalle ore 19 negli spazi all’aperto del Centro Europeo...

Martedì, 12 Luglio 2022Attacco alla Masseria Ferraioli: bene confiscato minacciato dalla camorra

Attacco alla Masseria Ferraioli bene confiscato minacciato dalla camorraNuovo atto intimidatorio alla Masseria Antonio Esposito Ferraioli, nata in un bene confiscato ad Afragola e gestita da un gruppo di organizzazioni sociali del territorio.

Lunedì, 04 Luglio 2022Armonia a cavallo: Matilde Lauria al campionato interregionale di equitazione

Armonia a cavallo Matilde Lauria al campionato interregionale di equitazione“Cimentarmi ancora una volta in una disciplina quasi inaccessibile per le mie patologie  mi ha permesso di vivere in pieno le contrastanti emozioni tra gioia, paura e felicità.

Martedì, 28 Giugno 2022Premio Nazionale Amato Lamberti: consegnate le borse di studio

Premio Nazionale Amato Lamberti consegnate le borse di studioIn occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Amato Lamberti, la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, ha ospitato nella mattinata di martedì 28 giugno 2022 la cerimonia di consegna delle tre borse...

Martedì, 28 Giugno 2022Napoli Pride: e che burdello!

Napoli Pride e che burdelloDopo due anni di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, torna il Napoli Pride.

Luigi Rinaldi, il Pirlo dell’Afro Napoli

Luigi RinaldiIl pallone gli resta incollato ai piedi, la sua bravura tecnica in mezzo al campo è a dir poco imbarazzante giacché riesce a dettare i giusti tempi di gioco ai suoi compagni di squadra proprio come un autentico direttore d’orchestra che dirige con la bacchetta un gruppo di strumentisti.

In cabina di regia veste i panni del “Re Mida” perché trasforma la sfera che riceve in oro colato per regalare ai suoi la gioia del goal. Sul prato verde è uno di quei valorosi gladiatori indomiti che si esalta quando i duelli rusticani a centrocampo si fanno più duri tanto che le sue giocate imbevute di qualità infiammano l’arena del Vallefuoco. Sa sempre cosa fare anche nelle situazioni più intricate, dategli una palla e ve la metterà in cassaforte. Chi è costui? Luigi Rinaldi, il cervello pensante dell’Afro Napoli, che non finisce di stupire gli addetti ai lavori per la sua immensa classe e per la sua intelligenza tecnico-tattica fuori dal comune. Da parte sua con la maglia dei leoni mai una sbavatura, mai una giocata superflua: il geometra perfetto di mister Ambrosino è  un pezzo da novanta visto che è sempre concentrato durante i match ed è talmente imprescindibile nell’economia del gioco dell’Afro Napoli che è il calciatore dei leoni che in partita tocca il maggior numero di palloni. Il numero 4 biancoverde è senza ombra di dubbio il miglior regista della Promozione: il fuoriclasse si è tolto la soddisfazione a 32 anni di vincere per la prima volta un campionato nella sua rispettosa carriera. A detta sua questo successo «è il coronamento di un sogno». Il Pirlo dell’Afro Napoli riesce sempre a capire prima di tutti un’azione di gioco in che modo si possa sviluppare e nella sua testa è come se fosse impiantato un gps che gli permette di localizzare le zone in cui la palla rotola. Non c'è niente da fare: nel calcio se vuoi costruire una squadra forte devi puntare a onor del vero su un faro imprescindibile come lui. Il genio della mediana è semplicemente un pittore dalla faccia truce che incanta le platee più esigenti e spiazza una moltitudine di avversari. Se Andrea Pirlo sapesse che il metronomo dell'Afro Napoli quando gioca viene accostato al suo talento, siamo pur certi che il “Maestro” sarebbe contento di un simile paragone. Lo smisurato carisma dell'esperto fantasista tocca le corde dell'anima di chiunque giochi accanto a lui dal momento che qualsiasi compagno di squadra tira fuori dalla sua lampada il meglio di sé. Chi ama il calcio non può non amare il talento naturale del creatore assoluto di occasioni dell'Afro Napoli.

Quando hai capito veramente che l’Afro Napoli potesse vincere il girone B di Promozione?

Partita dopo partita: il campionato di Promozione non sarà un torneo altamente competitivo però noi giocatori con l’umiltà giusta abbiamo ammazzato questa competizione.

Cosa pensi del lavoro eccellente svolto dalla dirigenza quest’anno?

E’ stato davvero egregio perché ha studiato tutto nei minimi particolari ed è giusto che l’Afro Napoli abbia vinto il campionato: il gruppo si è cementato pranzando insieme. Mi ricordo ancora con grande emozione quando facemmo il ritiro in vista della trasferta vittoriosa a Vico Equense.

Se non avessi fatto il calciatore quale altro lavoro avresti scelto?

E’ una bella domanda: non saprei dirti anche se in estate quando finiscono i campionati io lavoro sempre e faccio il muratore insieme con i miei cognati dal momento che hanno un’impresa edile. Con tre figli da mantenere non c’è un’altra soluzione oltre al lavoro. Inoltre ora faccio pure l’allenatore di due scuole calcio, la Nereo Rocco e la Brothers, e seguo i ragazzi classe 2005 e 2008.

Sbaglio nel dire che questa è la tua miglior stagione calcistica?

No perché anche io lo penso: è stato un anno da incorniciare. L’Afro Napoli è speciale, non dimentichiamoci che è la seconda squadra della città. Babù, Suleman, Dodò e Redjehimi mi hanno insegnato tante cose tra cui anche il valore dell’integrazione.

L’Afro Napoli dove può arrivare?

Una società del genere, strutturata così bene, non si pone limiti e arriverà il più in alto possibile: parla la sua storia con quattro promozioni conquistate in 5 anni. Spero di approdare tra qualche anno con l’Afro Napoli in Lega Pro perché se lo merita.

C’è qualche rimpianto nella tua carriera?

In passato ho pagato il prezzo di un carattere impulsivo: agisco sempre d’istinto sugli altri ma fondamentalmente sono buono. Se tornassi indietro con la testa di adesso e con tutti i mezzi che ho, avrei potuto calcare probabilmente i campi di Serie A. Mi ripetono spesso i miei compagni e i giornalisti che sono di una categoria superiore: i loro continui complimenti non possono che farmi piacere.

Dopo la carriera da calciatore pensi di rimanere nel mondo del calcio?

E’ ancora troppo presto per parlarne e mi auguro di appendere le scarpe al chiodo il più tardi possibile. Sicuramente amo questo sport alla follia perché mi scorre nelle vene. Una volta che smetterò farò l’allenatore e spero di diventare uno dei più grandi. Sognare non costa nulla, nella vita tutto è possibile.

Come ti piace trascorrere il tempo libero?

Mi dedico esclusivamente alla mia famiglia. La mattina preparo i miei tre figli per la scuola. La sera quando ritorno a casa gioco sempre a calcio nel soggiorno con loro.

Chi ti ha convinto più di tutti a sposare il progetto dell’Afro Napoli?

Luigi Velotti e Dodò: loro mi hanno sempre parlato bene di questa società. La finalità sociale di questo progetto non ha eguali nel calcio. Al primo incontro col presidente Gargiulo ho subito accettato con grande entusiasmo di vestire i colori biancoverdi. Sia in estate che a dicembre alcune squadre di valore come il San Giorgio e il Giugliano mi hanno cercato ma io non ho esitato un attimo a rifiutare le loro proposte. L’Afro Napoli è nel mio cuore e a breve farò un tatuaggio dedicato alla mia squadra e a Dodò.

Chi è l’anima dello spogliatoio?

Bella domanda anche perché la nostra forza è il collettivo. Dico un nome su tutti: Peppe De Fenza perché è una persona solare che sorride sempre anche se avesse mille problemi.

Qual è il tuo pregio più grande?

Che non mollo mai, do sempre il massimo e voglio stare al centro dell’attenzione. Inoltre mi reputo una persona sincera: dico sempre ciò che penso senza troppi giri di parole.

Qual è il tuo difetto peggiore?

Essere perfezionista: non voglio perdere neanche a scopa quando gioco contro mio figlio figuriamoci in allenamento o in partita. Quando non vinco sto male, mi innervosisco. Inoltre devo sentire sempre la fiducia in campo al 100% altrimenti non rendo al massimo.

Cosa ti ha colpito di mister Ambrosino?

La sua grande competenza: è un tecnico votato al bel gioco, che merita di vincere tanto dal momento che è un grande professionista e ci fa stare sul pezzo. Dal primo giorno di ritiro ha sempre detto a noi calciatori che ci saremmo ritagliati uno spazio importante e quindi avremmo avuto tutti la possibilità di giocare. Così è andata. E’ un grande allenatore che ha la stessa filosofia di gioco di Sarri e Guardiola.

Quale calciatore del presente o del passato è il tuo idolo?

Rui Costa (ex trequartista del Milan): io sono diventato tifoso del Milan grazie a lui. Ero perdutamente innamorato delle sue giocate. Un altro per cui stravedo e che non gioca più è Andrea Pirlo: lui quando entrava in possesso della palla più che un calciatore sembrava un pittore. Le sue doti erano fuori dal comune. Io per come imposto la manovra di gioco non posso non identificarmi nel “Maestro”.

Mi indichi una caratteristica peculiare dell’ambiente biancoverde?

L’obiettivo di vincere e di restare uniti: questo è condiviso da tutti in società, dalla più alta carica dirigenziale rappresentata da Dario Boldoni e Antonio Gargiulo al magazziniere. Tra tutti i componenti di questa grande famiglia c’è un solo respiro, un solo battito, una sola persona.

E’ stato difficile lasciare casa all’età di 14 anni per andare a giocare nel Genoa?

Si, molto: ho lasciato qui gli affetti più cari e non è facile cambiare città da ragazzo, svegliarsi al mattino e non trovare a casa i tuoi genitori. E’ stata un’esperienza dura però mi sono responsabilizzato e ho rafforzato il mio carattere. Esordire in Serie B a 17 anni e mezzo con la maglia del Grifone non ha prezzo.

Se tu potessi tornare indietro cosa cambieresti della tua vita?

Studiare. Andare a scuola è la cosa più importante, lo ripeto spesso anche ai miei figli. Se oggigiorno non si riesce a conciliare questo sport con i risultati scolastici le scuole calcio ti mandano via. Nonostante io mi definisca una persona brava e umile nel contempo mi sento ignorante perché non ho studiato in passato. Nella vita conta la cultura perché ti permette di confrontarti con qualsiasi persona.

Hai mai avuto paura di fallire?

Si, anche se sembrerà strano soprattutto quest’anno ho avvertito questa percezione: bisogna mettersi sempre in discussione. Se non avessi vinto il campionato quest’anno avrei ritenuto questa stagione fallimentare.

Quali sono stati i momenti più difficili della stagione?

Una serie di lutti familiari a catena che ha colpito il presidente Antonio Gargiulo, il magazziniere Enzo Caprio detto Tyson, il preparatore dei portieri Tommaso Di Maio, l’allenatore in seconda Salvatore Fasano e i giocatori Dodò e Aldair Soares.

Pratichi qualche rituale prima di scendere in campo?

Prego, poi bacio la fede nuziale e i miei tatuaggi su cui sono impressi i nomi dei miei figli.

Saresti pronto a firmare a vita con l’Afro Napoli?

Intanto ho rinnovato il rapporto con questa squadra fantastica per un’altra stagione. Vorrei restare per sempre qui. Come dice il capitano Velotti “mi devono solo cacciare per farmene andare”. Prometto ai tifosi che sputeremo sangue per cercare in tutti i modi di vincere anche il campionato di Eccellenza l’anno prossimo.

Alessio Bocchetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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