Il bomber di ritorno

Rientra dal Paraguay il capocannoniere Mario Gonzalez

mario-gonzalezNell’anno dell’esordio di gol ne ha fatti 25, consacrandosi bomber principe dell’AfroNapoli. Un’impresa non da poco in una squadra dove tutti, tranne forse il portiere, sono votati all’attacco. Nella stagione in corso si è fermato a quota 6, ma di partite ne ha giocate solo cinque. Era tornato per qualche mese nel suo Paese, il Paraguay, e ora è pronto per lo sprint decisivo.

Poco più di un metro e settanta, esile, una velocità impressionante e un grande senso della porta. Mario Gonzalez è il Lavezzi della multinazionale del gol. Libero di svariare su tutto il fronte d’attacco e grande cuore nei ripiegamenti difensivi. A scoprirlo sono stati i suoi attuali compagni di squadra, lo hanno visto giocare e hanno voluto che mister Gargiulo lo provasse. Da allora è diventato un titolarissimo: “Se ognuno di noi dà il meglio di sé è merito del gruppo. Siamo uniti e ci aiutiamo, soprattutto nei momenti di difficoltà”.

Mario ha 22 anni, è nato a Villarica, nel Dipartimento di Guairà, una città di quarantamila abitanti ricca di storia a pochi chilometri dalla capitale Assunciòn. In Italia è arrivato due anni fa con la sorella in cerca di lavoro: “Mi sono trovato subito a mio agio, per un sudamericano a Napoli è facile sentirsi a casa. Le persone e il clima somigliano molto a quelle del mio Paese”. Anche i suoi ritmi di vita non sono cambiati, la mattina a lavoro in un’impresa di pulizie e la sera gli allenamenti. In Paraguay giocava in una squadra di quarta divisone sognando di poter vestire un giorno la maglia rosso blu del Cerro Porteno, la sua squadra del cuore. “Da quando sono qui, però, sono diventato un grande tifoso del Napoli, un giorno magari potrò giocare con la maglia azzurra”. 

Per ora regala i suoi gol ai bianco verdi dell’Afro, e a seguire le sue imprese c’è un piccolo fan club di amici e familiari, che si aggiornano attraverso facebook e il nostro portale sui risultati della squadra. Negli ultimi mesi è dovuto tornare in Paraguay per rinnovare i documenti. Il suo posto in squadra è stato preso da Dos Santos, una prima punta pura con caratteristiche fisiche e di gioco completamente diverse, ma con una grande vena realizzativa. “Non siamo rivali, se l’allenatore lo vorrà posso sedermi in panchina, credo proprio che potremo giocare insieme”. Un problema di abbondanza che a mister Gargiulo non dispiacerà affatto.

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