In tutta la città un CuBOH per combattere i pregiudizi

cuboh 1Sono stati installati il 30 marzo mattina alle 10.30 in contemporanea sul territorio di tutte le municipalità napoletane i CuBOH, parallelepipedi alti 2 metri e venti e larghi 1 metro e mezzo costruiti nel centro diurno di riabilitazione psicosociale L’Aquilone di Miano (dagli utenti e dagli operatori del laboratorio di riciclo creativo) e voluti dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl Napoli 1 Centro per un progetto di sensibilizzazione sui temi della salute e della sofferenza psichica nelle città.

Il progetto, promosso con il gruppo di imprese sociali Gesco e la cooperativa Era, si basa sull’idea che la città sia il luogo dove si può produrre benessere ma anche sofferenza psichica, se non ci si prende cura dell’intera comunità. Un CuBOH speciale è stato allestito in piazza del Plebiscito per presentare il progetto alla stampa, nel corso di una conferenza partecipativa in cui i giornalisti sono stati invitati a lasciare la propria testimonianza sulle pareti del parallelepipedo. «Così come chiudemmo anni fa l’Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi– ha detto il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Napoli 1 Centro, Fedele Maurano – oggi apriamo le porte della città, attraverso l’invasione dei Cuboh, sempre nella direzione di promuovere il prendersi cura delle persone non in luoghi chiusi ma nei luoghi di vita. Confidiamo che il CuBOH possa essere un modello anche per altre città una sorta di “Marco Cavallo” della psichiatria napoletana che parte dai nostri territori e diventa itinerante».

«Cuboh è una scommessa – ha detto lo psichiatra Michele Gargiulo, coordinatore del progetto - è il tentativo di coinvolgere tutti su tematiche che non sono troppo conosciute, come la salute mentale. Allo stesso tempo vuole essere un momento di allegria e partecipazione creativa, perché ognuno lasci un segno, di qualunque tipo. I vari Cuboh, con la loro ‘storia’ grafica, dopo avere fatto il giro delle dieci municipalità di Napoli, si incontreranno nella giornata conclusiva in un unico luogo di Napoli».

«Cuboh è la metafora della città – ha spiegato Sergio D’Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco - delle sue relazioni, della difficoltà di fare incontrare le persone. Parla della città intesa come luogo che produce malessere, disagio, ma anche come città terapeutica, luogo che produce benessere. Il tema della malattia mentale riguarda, per fortuna, un numero limitato di persone ma quello invece della salute mentale riguarda veramente tutti, tutta la comunità. Questo progetto è il tentativo di dischiudere le città per renderle più aperte e più libere da pregiudizi». I CuBOH sono stati realizzati prevalentemente con materiali di recupero, come le lenzuola fuori uso provenienti dalle strutture residenziali intermedie per la salute mentale presenti sul territorio cittadino.

Gli obiettivi del progetto sono quelli di educare alla salute, di sconfiggere lo stigma, di promuovere la salute mentale di comunità e di sviluppare la messa in rete di tutte le risorse disponibili, formali e informali, della comunità locale per rendere concretamente esigibili i diritti di cittadinanza delle persone con disagio psichico. Sono programmate diverse installazioni cittadine fino al 12 maggio, con eventi culturali, artistici e informativi paralleli che saranno organizzati in collaborazione con le municipalità e con un’ottantina di enti tra associazioni, cooperative e scuole. Il progetto si concluderà in prossimità della ricorrenza della Legge 180, la cosiddetta “Legge Basaglia”, che il 13 maggio del 1978 decretò la chiusura dei manicomi. Nella giornata conclusiva si proietterà un docufilm riguardante i diversi eventi succedutisi nei vari contesti territoriali e sarà accompagnato da performance culturali, artistiche e da momenti informativi. In quella occasione i CuBOH, tutti uguali prima di incontrare le rispettive realtà territoriali, si ritroveranno insieme, tutti diversi stavolta l’uno dall’altro, quali espressioni delle differenze e della ricchezza della vita di ogni individuo e di ogni quartiere cittadino.

Fotogallery